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Ylenia FrezzaInstagram

Betclic Apogee Esports, Ylenia Frezza: “Dagli Europei al campionato portoghese, vi racconto il grande calcio”

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Non conosce sosta la parabola ascendente di Ylenia Frezza, ex-streamer n°1 di FIFA e ora apprezzata giornalista di Sportitalia e conduttrice di House Of Calcio. Inserita nella Top 100 Under 30 Forbes per il 2024, quest’anno Ylenia è tornata anche a far parte del team Betclic Apogee Esports, diventando così la prima content creator italiana della squadra.

Un ritorno annunciato con un video pubblicato su Instagram che riporta il claim “Ylenia is BACK”, con riferimento al film Men in Black. Nella scorsa stagione, infatti, Ylenia aveva già collaborato con il team di esports con l’“Ylenia on Tour”, un viaggio a tappe negli stadi nato con l’obiettivo di avvicinare il “virtuale” (gli esports) al “reale” (il calcio giocato), raccontando alla community di appassionati di gaming l’atmosfera e le emozioni dell’esperienza dal vivo a un evento sportivo.

Quali sono ora i progetti per il suo presente e per il suo futuro? Ne abbiamo parlato direttamente con lei in questa intervista.

  • DA STREAMER A GIORNALISTA SPORTIVA

    Da streamer a giornalista sportiva: cosa ti manca di più della prima professione e quali sono gli aspetti che ti piacciono maggiormente della seconda?

    "Del mio lavoro di streamer mi manca l’interazione diretta con il pubblico. Conoscere, seppur virtualmente, ogni giorno tantissime persone che hanno una storia da raccontarti o un sorriso da strapparti era una grande ricchezza. Mi sentivo circondata da persone che mi supportavano ed era una bellissima sensazione. Credo sia questo l’aspetto che mi manca maggiormente, perché ora nonostante il lavoro sia in un certo senso analogo (quando sono in diretta “entro” comunque nelle case delle persone), non c’è un’interazione diretta. Del mio lavoro attuale mi piace ogni aspetto, anche il più “insignificante”. Sento di avere ogni giorno una sfida con me stessa per fare meglio del giorno precedente e mi piacciono soprattutto i ritmi alti, dovermi tenere costantemente aggiornata e sul pezzo fa sì che le giornate lavorative non siano mai noiose o statiche".

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  • EUROSTORIE

    Da poco è partito il percorso EuroStorie, che ti vede protagonista: cosa ci puoi raccontare a riguardo?

    "L’autore, Francesco, ha studiato e plasmato un progetto su misura per me sulla base di ciò che più mi stimola e mi appassiona. Conoscere pezzi affascinanti della storia del calcio e poterli raccontare sotto forma di contenuti è una cosa che mi ha sempre entusiasmato. EuroStorie è una marcia di avvicinamento agli Europei 2024 che prevede di raccontare le storie più iconiche di questa competizione menzionando i più grandi giocatori che vi hanno preso parte… insomma, un tuffo nel passato che ci accompagna nel presente".

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  • ESTIMATRICE DI VAN BASTEN

    Il format prevede anche uno sguardo al passato. Quale momento legato agli Europei ti ha colpita di più

    "Non vi anticipo nulla, ma da grandissima estimatrice di Marco van Basten, l’edizione del 1988 non poteva che essere una delle mie preferite".

  • IL PROGETTO IN PORTOGALLO

    Oltre a EuroStorie sei impegnata in un altro progetto internazionale che ti ha portata in Portogallo per raccontare la Liga Portugal Betclic. Cosa ti ha impressionato maggiormente del calcio portoghese?

    "L’aspetto che mi è rimasto maggiormente impresso sono i decibel che raggiungono i cori dei tifosi. E lo dico da persona che frequenta abitualmente San Siro e lo Stadio Olimpico, quindi consapevole di quanto sia caldo il tifo italiano. Durante la partita di Champions dello scorso anno tra Benfica e Inter c’è stata un’atmosfera pazzesca sia dentro che fuori dallo stadio. L’intera città si colora nel giorno della partita, ma anche in Italia da questo punto di vista non abbiamo nulla da invidiare".

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  • LE DIFFERENZE ITALIA-PORTOGALLO

    Lo scorso anno sei stata protagonista di un tour negli stadi italiani. Quali differenze hai notato tra Italia e Portogallo negli impianti o nell’atmosfera che si respira?

    "Come dicevo prima, a livello di atmosfera non ci manca nulla. Forse dal punto di vista degli impianti e dell’organizzazione degli eventi calcistici qualcosina da migliorare in Italia ci sarebbe. Lo stadio di Lisbona è di ultima generazione, l’ho trovato molto simile all’Allianz Stadium. Molto tecnologico anche dal punto di vista dell’illuminazione e del suono, un fattore che ti fa apprezzare meglio anche il pre partita".

  • "HANNO SEMPRE CREDUTO IN ME"

    Ci sono stati tanti cambiamenti, ma la tua collaborazione con Betclic Apogee Esports rimane una costante: cosa ti piace di questo team?

    "Il fatto che abbiano creduto tantissimo in me fin dal primo giorno e che continuino a farlo nonostante l’evoluzione della mia carriera. Sento una sinergia importante con l’intero team e amo il modo in cui lavora tutta la realtà Betclic Apogee Esports che è molto all’avanguardia, non mi hanno mai trattata come una semplice creator ma è sempre venuta prima la persona e poi il ruolo. Per questo li ringrazierò sempre molto".

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