Il 5 novembre, puntualmente, si concretizza una nuova chiamata. Questa volta dal Viborg FF, in Danimarca, dove Verhagen si è nel frattempo frettolosamente trasferito trascinando con sé (a forza, lo si scoprirà solo in seguito) anche la fidanzata.
Prende la maglia numero 28 e inizia ad allenarsi con i nuovi compagni ma proprio Muci con le storie pubblicate sul suo profilo Instagram getta ombre inquietanti sul suo personaggio. Lei mostra lividi sul corpo e lo accusa di tenerla segregata in casa, di minacce, violenze, percosse e rapina.
Il castello di carte costruito dal finto calciatore comincia a crollare. La KNVB, la Federazione calcistica dei Paesi Bassi, conferma che Verhagen ha militato nelle Giovanili del Willem II nel 2009 e successivamente in tre squadre amatoriali, ma dice che non ci sono tracce di un trasferimento all'estero del ragazzo, nonostante debba essere obbligatoriamente informata quando c'è un trasferimento in un altro Paese.
Non solo. Come riporta 'Vice', sulle testate danesi iniziano a comparire una serie di articoli che iniziano a sollevare dubbi sull'attaccante. A 'Bold' Verhagen dice di essere stato precedentemente in prova con Næstved e Randers, ma successivamente interpellate nessuna delle due aveva idea di chi fosse.
Ancora più pesante è quanto scritto da 'Politiken', che lo accusa di essersi finto un giocatore del Copenaghen per sedurre una donna e rubarle soldi e gioielli. Emerge la personalità borderline dell'uomo Bernio, e la sua propensione al crimine. Ma il Viborg ancora gli dà credito, seppure, quasi inutile dirlo, non veda mai il campo.
Un dirigente della squadra rivela anche di aver comunicato quasi quotidianamente con un uomo che si presentava come il CEO di Stellar, un certo Mo Sinoush, con cui aveva persino discusso della possibile vendita di Verhagen a una squadra cinese, l'Hebei Elite, per ottenere un facile profitto, se avesse lasciato perdere le voci provenienti dalla carta stampata.
Il Viborg FF scopre di esser stato preso in giro e controllando con maggior attenzione le email ricevute all'atto dell'acquisto, si accorge che quelle dello Stellar venivano da un account che finiva in ".co" invece di ".co.uk".Scattanola denuncia verso il finto calciatore e il finto agente, e il 26 novembre la rescissione del contratto.
Con l'accusa di truffa sportiva e di minacce, percosse e rapina nei confronti di 3 persone, fra cui la sua stessa fidanzata, da cui nel frattempo aveva avuto anche un figlio, Verhagen il 3 dicembre 2019 finisce in un primo momento agli arresti domiciliari. Il finto calciatore è anche sospettato di stupro, sollevato da alcune donne danesi.
La parabola di Bernio sembra conclusa, invece il falso attaccante esterno tenta un ulteriore disperato dribbling. Durante un trasferimento, l'olandese si dà alla fuga, con l'obiettivo di raggiungere la Svezia. Fermato rapidamente dalla polizia, viene riportato in Danimarca per essere sottoposto a due diversi processi penale.
Il 24 giugno 2020 Verhagen viene dichiarato colpevole di minacce, rapine e percosse, ma assolto dall'accusa di stupro per insufficienza di prove. A suo carico viene emessa una condanna a un anno e tre mesi di reclusione a alla deportazione penale dalla Danimarca al suo Paese, l'Olanda, dove dovrà scontarla.
Successivamente inizia il processo per frode sportiva. In questo caso Verhagen inizialmente nega di aver barato, ma poi, messo alle strette dalle domande del Pubblico ministero, Katrine Melgaard, "a capo chino e con voce sommessa", come riferiscono i media danesi, ammette di essere responsabile di un tentativo di frode e falsificazione di documenti verso il Lyngby Boldklub e verso il Viborg FF, tirando in ballo anche un'altra persona che lo avrebbe indotto a delinquere.
Il suo avvocato, Lars Thouig, annuncia che Bernio si dichiara colpevole. Lo stesso finto calciatore dice di pensare che la rescissione dal Viborg sia stata fatta di comune accordo perché il club non era soddisfatto del suo livello.
Estradato in Olanda, deve scontare qui la pena detentiva a lui inflitta.