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Riccardo Calafiori Transfer Targets GFXGOAL

L'ascesa di Riccardo Calafiori, la nuova icona della difesa italiana: dalla carriera a rischio al paragone con Maldini a Euro 2024

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Riccardo Calafiori ha 16 anni, ha appena firmato il suo primo contratto da professionista con la Roma eppure gli viene detto che la sua carriera potrebbe essere già finita. All'82esimo minuto di una partita di UEFA Youth League contro il Viktoria Plzen, il suo ginocchio destro si è talmente gonfiato da diventare tre volte più grande del sinistro dopo un contrasto con Vaclav Svoboda.

Alcuni degli specialisti che hanno valutato il ko non potevano credere a quel che stavano vedendo: tutti i legamenti rotti, insieme al menisco e alla capsula articolare. "Una cosa del genere di solito accade solo nel motocross, non nel calcio", ha detto uno dei medici al Corriere dello Sport. "È un infortunio che accade solo una volta ogni 10 anni."

Ripensandoci adesso, Calafiori ammette che probabilmente è stato fortunato che sia successo quando era ancora così giovane, perché non aveva compreso appieno la gravità della situazione. Ma ciò non rende meno notevole la sua reazione a un evento così grave.

"È giunto il momento di tirare fuori davvero tutto quello che ho dentro", ha scritto su Instagram proprio il giorno dopo che il suo intero mondo era stato sconvolto. "Questa volta nessuna partita decisiva, nessuna finale da vincere... Davanti a me c'è la battaglia più importante della mia vita e non posso certo tirarmi indietro. È arrivato il momento di mettere da parte il ragazzo che sono stato fino ad ora, per diventare UOMO".

"Un brutto infortunio al ginocchio mi terrà fermo per un lungo periodo e mi terrà lontano dai campi, ma la voglia di tornare più FORTE di prima aumenterà ogni giorno".

  • IL RITORNO DALL'INFORTUNIO

    Calafiori è rimasto fuori per 347 giorni prima di tornare in campo con la Primavera della Roma all'inizio della stagione 2019/20. Non sorprende che ci fossero dubbi sul fatto che sarebbe rimasto lo stesso giocatore dopo il viaggio "più duro" della sua vita.

    Del resto Calafiori era parecchio stimato alla Roma prima dell'infortunio: anche in prima squadra erano consapevoli del suo prodigioso talento. Infatti, poche ore dopo il ricovero di Calafiori in ospedale, Edin Dzeko è corso in panchina e ha mostrato una maglietta con il nome e il numero del giovane sul retro, segnando il goal contro il Viktoria Plzen.

    Due anni e mezzo dopo, il terzino sinistro offensivo aiutò, poi, il bosniaco a segnare il pareggio decisivo che permise alla Roma di raggiunge le semifinali di Europa League pareggiando 1-1 contro l'Ajax allo Stadio Olimpico.

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  • Mourinho RomaGetty Images

    MESSO DA PARTE

    All'epoca, i tifosi della Roma erano ottimisti sul fatto che il club avesse portato alla luce un'altra "bandiera" come Francesco Totti e Daniele De Rossi, un ragazzo del posto destinato a diventare una leggenda giallorossa.

    Paulo Fonseca, allora allenatore della Roma, era diffidente, fermamente convinto che Calafiori avesse bisogno di "tempo per crescere" senza che venisse posta alcuna pressione indebita su di lui. "Trattarlo improvvisamente come se fosse il migliore al mondo in questo momento non è utile per il giocatore", ha avvertito il portoghese. "Ma confidiamo che avrà un grande futuro".

    Sfortunatamente per Calafiori, Fonseca si è separato dal club nell’estate del 2021 ed è stato sostituito da José Mourinho, un allenatore con un record tristemente noto quando si tratta di ottenere il meglio dai giovani talenti.

    Non è stata quindi una sorpresa vedere lo "Special One" mettere da parte Calafiori - insieme a Bryan Reynolds e Marash Kumbulla - nell'ottobre 2021 mentre cercava di inviare un messaggio molto chiaro alla proprietà sulla presunta debolezza della rosa della Roma.

    Meno di tre mesi dopo Calafiori viene ceduto in prestito al Genoa. Alla fine della stagione 2021/2022, poi, è stato venduto al Basilea per soli 2,6 milioni di euro".

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  • Daniele De Rossi RomaGetty

    I RIMPIANTI DELLA ROMA

    De Rossi ha recentemente ammesso di fare ancora fatica  "a digerire" la cessione di Calafiori. Tornato alla Roma a gennaio nei panni di allenatore, sostituendo l'esonerato Mourinho, DDR ha confessato di non aver affatto gradito come un calciatore così promettente sia stato lasciato partire per una cifra irrisoria senza alcun diritto di riacquisto.

    De Rossi ha chiarito che il primo Calafiori non era ancora pronto per diventare un titolare, ma anche che il suo potenziale era sotto gli occhi di tutti. In più, l'attuale tecnico giallorosso ha proprio spiegato come in lui vedesse un futuro da difensore centrale. Esattamente ciò che gli ha consentito di esplodere al Bologna e in Nazionale.

  • Riccardo Calafiori Bologna Serie A 2023-24Getty

    DAL BASILEA AL BOLOGNA

    Calafiori ovviamente non voleva lasciare la Roma, ma in quel momento sentiva di non avere scelta. "Ho giocato un po' con Mourinho alla Roma ma volevo giocare di più, così sono andato al Genoa e non è andata bene - ha detto ai giornalisti -. Anche lì non c'era spazio per me, quindi sono andato a Basilea.

    "All'inizio non ero troppo convinto. Ero stato quasi obbligato ad andare. Ma ho subito cambiato idea. Avevano tutto quello che serve per fare crescere un giovane giocatore. Ho collezionato 30 presenze per la prima volta, mi ha aiutato a crescere".

    Quando Heiko Vogel è subentrato ad Alexander Frei come allenatore del Basilea nel febbraio dello scorso anno, Calafiori ha iniziato a giocare sempre più spesso come difensore centrale.

    Il Bologna guardava con interesse la sua crescita e lo ha acquistato per soli 4 milioni di euro al termine della sua unica stagione in Svizzera, con Thiago Motta convinto che Calafiori fosse il tipo di giocatore in grado di eccellere nel suo fluido 4-3-3 se schierato definitivamente come centrale.

    Il Basilea, però, non ha commesso lo stesso errore della Roma. Nell'accordo è stata inclusa una clausola del 40% sulla futura rivendita e prima o poi trarranno un enorme guadagno da un giocatore che stava attirando l'attenzione di alcuni dei più grandi club ancora prima dell'ottimo debutto a Euro 2024 contro l'Albania.

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  • Riccardo Calafiori Bologna Juventus 20052024Getty Images

    L'EREDE DI STONES AL CITY?

    Definire la stagione 2023-24 di successo sarebbe un eufemismo. Calafiori è stato immenso nel Bologna che ha sbalordito il mondo del calcio italiano qualificandosi per la Champions League tramite il quinto posto in Serie A, entusiasmando un paese famoso per produrre difensori di qualità con la sua lettura del gioco e la sua capacità nel possesso palla.

    Più la stagione andava avanti, più cresceva il clamore per l'inserimento di Calafiori nella rosa di Luciano Spalletti per Euro 2024. Non c'erano garanzie che venisse convocato , dato che aveva giocato solo 95 minuti in Nazionale, ma gli infortuni di Francesco Acerbi e Giorgio Scalvini hanno senza dubbio aiutato la sua causa.

    Spalletti avrebbe probabilmente comunque inserito Calafiori, visto che è rimasto talmente colpito dalla sua bravura con la palla da averlo addirittura schierato come numero 10 in un allenamento dell'Italia. Chiunque lo abbia visto in azione capirà il perché. Questo è un difensore meravigliosamente abile nel rompere la linea e nel creare spazio, tempo e opportunità per i compagni di squadra. Ha concluso la stagione con cinque assist da difensore centrale, e uno dei due goal segnati contro la Juventus il mese scorso è stato spettacolare.

    Dopo quella partita, il compagno di squadra Riccardo Orsolini lo ha paragato a Paolo Maldini, mentre Fabrizio Ravanelli già ad aprile diceva che Calafiori sarebbe stato il sostituto ideale di John Stones al Manchester City.

    "Si adatta perfettamente allo stile di Guardiola perché può ricoprire diversi ruoli difensivi", ha detto l'ex attaccante dell'Italia a Tuttosport. "Calafiori è bravissimo nella fase offensiva, così come nella marcatura e nei passaggi. Inoltre sembra avere una forte personalità. Insomma sarebbe un ottimo acquisto".

  • COME LE ICONE DELL'ITALIA

    Anche se il Bologna spera di trattenere Calafiori, un trasferimento è diventato più probabile dopo la sua super prestazione contro l'Albania - in quella che era la sua terza presenza in Nazionale e la sua seconda partita da titolare.

    Fermare una squadra astuta come la Spagna, che ha fatto a pezzi la Croazia lo scorso fine settimana, non sarà facile ma si ha la sensazione che nulla spaventi Calafiori. Sembra un ritorno all'Italia di Maldini, Alessandro Nesta e Fabio Cannavaro e gioca con la stessa classe e compostezza apparentemente disinvolta dei suoi illustri predecessori nel ruolo.

    "Cerco solo di giocare come faccio col club e di non pensare al resto - ha detto sabato sera a Sky Sport Italia -. Mi concentro solo sulle sensazioni positive, come la mia famiglia in tribuna o gli amici che guardano la televisione a casa. E penso di aver fatto abbastanza bene".

    Non c'è certamente alcun dubbio su questo. Il ragazzo a cui era stato detto che la sua carriera avrebbe potuto essere finita più di sei anni fa ora è un uomo con un futuro luminoso davanti a sé.

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