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Gasperini Atalanta Juventus Coppa Italia final 15052024Getty Images

Altro k.o. in finale per l'Atalanta di Gasperini: un passo falso che non cancella un'annata super

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La Coppa Italia ha emesso il suo verdetto più importante: trofeo alla Juventus, giunta al quindicesimo successo nella competizione, mentre per l'Atalanta resta l'amarezza di una finale giocata non al meglio delle proprie possibilità.

Terza sconfitta all'ultimo atto del torneo per la 'Dea', dopo quelle del 2019 e del 2021: un'occasione persa per rimpinguare il palmares, che però non cancella quanto di buono fatto in precedenza.

Restano, infatti, il grande rendimento offerto in campionato e una nuova possibilità di vittoria, proprio lì dietro l'angolo: tra qualche giorno sarà la volta della finale di Europa League, chance di riscatto per una squadra che vorrà sublimare una straordinaria stagione nel migliore dei modi.

  • K.O. E RIMPIANTI

    Il livello altissimo della prestazione con cui era stata sportivamente annichilita la Roma domenica sera aveva leggermente spostato l'ago della bilancia (per quanto riguarda il pronostico) dalla parte dell'Atalanta, attesa dall'esame di Coppa Italia senza però uno dei suoi uomini chiave.

    Gianluca Scamacca ha dato forfait causa squalifica: assenza pesantissima per la 'Dea', che ha fondato sull'ex Sassuolo la sua costruzione offensiva.

    La mancanza di una punta in grado di smistare e pulire diversi palloni ha fatto la differenza in negativo: Bremer e compagni hanno avuto vita facile, tanto che dalle parti di Bergamo qualcuno può legittimamente chiedersi come sarebbe andata se Scamacca fosse stato regolarmente al suo posto.

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  • "NIENTE DELUSIONE"

    In casa Atalanta guai però a parlare di delusione senza sottolineare i meriti di una squadra artefice di una stagione al top delle proprie possibilità: è questo il pensiero di Gian Piero Gasperini, intervistato ai microfoni di 'Mediaset' dopo la sfida dell'Olimpico.

    "Non credo che l'Atalanta abbia disputato una brutta gara, tutt'altro. Di sicuro i nostri avversari non hanno fatto più di noi".

    "Non siamo delusi. Chiaramente c'è dispiacere, ma abbiamo giocato la nostra partita. K.o. di misura: ci dispiace, ma dobbiamo fare punti in campionato e ci sarà la finale di Europa League da giocare".

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  • UN'ALTRA FINALE

    Per l'Atalanta, d'altronde, di tempo per piangersi addosso non ce n'è: nel weekend sarà la volta della trasferta di Lecce valida per il campionato, mentre mercoledì prossimo andrà in scena un altro appuntamento con la storia.

    Spazio alla finalissima di Europa League, con la 'Dea' chiamata a scalare una sorta di Everest: battere chi - come il Bayer Leverkusen - non ha mai perso in questa stagione sarà un compito difficilissimo da portare a termine. Ma non impossibile: i nerazzurri hanno già dimostrato di saper sovvertire i pronostici, soprattutto in Europa (per informazioni chiedere al Liverpool di Klopp).

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  • STAGIONE COMUNQUE AL TOP

    Certo, la vittoria di un trofeo sarebbe la ciliegina per eccellenza, ma guai a perdere di vista la 'torta' che resta di pregevole fattura: in pochi (forse nessuno) avrebbero scommesso su una doppia finale a inizio stagione, senza dimenticare la forte possibilità di un ritorno in Champions che potrebbe avvenire anche senza la vittoria dell'Europa League, quindi tramite il campionato.

    Vincere è sempre importante e darebbe lustro a un progetto che va avanti da anni ma, nel caso dell'Atalanta, non è l'unica cosa che conta davvero: se poi capitan Toloi dovesse alzare al cielo di Dublino l'Europa League, sarebbe più che giusto celebrare il trionfo in una competizione che in Italia manca addirittura dal 1999, quando ancora portava la denominazione di Coppa UEFA.

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