Nonostante la retrocessione di un soffio della Salernitana, Piccinini si merita la chiamata del Palermo e approda nel 1948/49 in Sicilia, dove è allenato da Varglien II, ex protagonista dei cinque Scudetti consecutivi della Juventus negli anni Trenta.
Con lui Alberto si conferma fra i migliori giocatori italiani nel ruolo di mediano, collezionando 36 presenze in Serie A con i rosanero, che a fine stagione ottengono un buon piazzamento all'11° posto nell'anno che sconvolge il calcio italiano con la Tragedia di Superga che segna la drammatica fine del Grande Torino, la squadra che aveva dominato un'epoca.
In quello che rappresenterà l'anno zero per il calcio italiano, il 1949, Piccinini si guadagna la grande occasione, il salto in una grande squadra, la Juventus del presidente Gianni Agnelli, desiderosa di tornare al successo dopo i fasti degli anni Trenta. A consigliarlo alla Vecchia Signora è proprio Varglien e Alberto non deluderà le attese.
Piccinini si esprime ad alti livelli in una linea mediana che farà la storia, composta, oltre a lui, da Giacomo Mari e Carlo Parola, una vera diga a protezione dell'attacco atomico composto dalle due mezzali, gli stranieri Rinaldo Martino e John Hansen, dal centravanti Giampiero Boniperti e dalle due ali d'attacco, Ermes Muccinelli a destra e Karl Aage Praest a sinistra.
Ne nasce quella che per molti tifosi juventini e per lo stesso Boniperti è stata "la Juventus più bella di sempre", capace di segnare 100 goalin 38 giornate, di vincere la concorrenza del Milan del Gre-No-Lie di riportare in bianconero lo Scudetto dopo 15 anni (8° titolo della Vecchia Signora).
Nel gioco a zona di Carver Piccinini è un po' il motore e l'ago della bilancia della potente macchina:se il compagno di linea Mari ha prevalentemente compiti difensivi, di contrasto dell'avversario e di recupero palla, Alberto invece è colui che imposta il gioco, con passaggi calibrati e precisi, e che, pur mettendo in campo grinta e sapienza tattica, ogni tanto può concedersi qualche finezza.
"Penso di poter essere ricordato per la precisione dei passaggi - diràa 'Hurrà Juventus' nell'aprile 1967 -. Carlin una volta scrisse di me che io ero il giocatore che sbagliava solo tre passaggi in un campionato".
Nella stagione magica 1949-50 il mediano bianconero colleziona 32 presenze e i suoi primi e unici 2 goal nel massimo campionato. Il primo lo realizza alla 3ª giornata al Comunale nel rotondo 4-0 inferto al Bari, ma è il secondo ad essere particolarmente importante.
È il 13 novembre 1949, quando, sul punteggio di 2-2, Piccinini decide le sorti del Derby d'Italia al Comunale consegnando ai suoi la vittoria al termine di una epica rimonta.
La Juventus è in testa al campionato con 4 lunghezze sui rivali nerazzurri (solo terzi a fine stagione) ma quella vittoria sarà quella della consapevolezza della propria forza per la squadra di Carver.
"Eravamo primi in classifica con quattro punti di vantaggio - ricorderà Piccinini a 'Hurrà Juventus' -. Dopo venti minuti l’Inter vinceva per 2-0. Rimontammo 2-2 e a dieci minuti dalla fine realizzai il goal del 3-2".
Complessivamente Alberto Piccinini gioca con la Juventus 4 stagioni, fino al 1952/53, disputando anchela prestigiosa Copa Rio 1951 (2° posto per i bianconeri alle spalle del Palmeiras) e la Coppa Latina nel 1951/52, ma, soprattutto, vincendo un secondo Scudetto proprio in quella stagione.
Dopo l'avvio di stagione affidato al duo Combi-Bertolini, sarà l'ungherese György Sárosi a condurre la pattuglia bianconera al titolo. Piccinini, che totalizza 34 presenze, è ancora il motore di una squadra più elegante e meno fisica di quella di due anni prima, capace di riguadagnare lo scettro di Campione d'Italia due anni dopo la prima volta.
In 4 anni con la Juventus il mediano romano colleziona 104 presenze e 2 goal in Serie A, 112 partite in tutto se si conteggiano anche le 2 gare giocate in Coppa Latina e le 6 nella Coppa Rio.
"Quelli alla Juventus sono stati gli anni più belli della mia vita - dirà anni dopo il due volte campione d'Italia - ho giocato in bianconero 104 partite di campionato con 2 Scudetti e solo 9 sconfitte".