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TomoriGetty Images

Niente Theo e momento delicato: perché il Milan è tornato alla difesa a tre

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Il copione, in realtà, lo si era già visto. Il Milan contro il Verona è tornato a giocare con la difesa a tre, esattamente venti partite dopo l'ultima volta. Allora i rossoneri persero 3-1 a Udine, chiudendo una parentesi di nove match in cui Pioli aveva optato per mettere tre centrali nella stessa partita.

Non sono i sistemi di gioco che fanno vincere le partite, ma i principi.

L'allenatore rossonero l'ha chiarito anche nel post gara contro i gialloblu :non conta il modulo, non contano i numeri scelti, ma atteggiamento e mentalità.

Ma una riflessione sul perchè e sul per come il Milan sia arrivato al ritorno alla difesa a tre è quasi obbligatoria. L'anno scorso ci si giunse prima di un derby e dopo aver perso 2-5 in casa col Sassuolo. Quest'anno il terzetto difensivo si è rivisto dopo lo 0-0 di Champions e, soprattutto, l'1-5 contro l'Inter.

  • Theo Hernandez MilanGetty

    PERCHÈ IL MILAN HA GIOCATO CON LA DIFESA A TRE CONTRO IL VERONA

    A differenza della scorsa stagione, Pioli è andato sulla difesa a tre quasi più per necessità dettata dai numeri della rosa che per effettiva difficoltà tecnica.

    Perché è vero che la settimana del Milan non è stata facile, ma è anche vero che si trattasse di un contesto diverso rispetto allo scorso anno, quando il Diavolo scelse di cambiare tatticamente dopo un punto e quattordici goal subiti in quattro partite contro Lecce, Sassuolo, Lazio e Inter in Supercoppa.

    "Ho fatto la difesa a tre in emergenza perchè avevo terzini. Ho pensato che per il tipo di partita poteva starci, Musah ci sta a tutta fascia" ha sottolineato Pioli.

    L'assenza di Theo è stata decisiva, ma anche quella di Pierre Kalulu ha evidentemente influito.

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  • NIENTE THEO

    Proprio su Theo andrebbe fatta una riflessione. In un'estate che ha portato tanti doppioni, con il Milan che ha due opzioni su tante mattonelle tattiche, paradossalmente il francese è rimasto invece sprovvisto di un sostituto.

    La cessione di Ballo-Tourè ha privato il Diavolo dell'alter-ego, pur qualitativamente chiaramente inferiore, del 19, costringendo Pioli a cambiare modulo per via dell'assenza del francese contro il Verona.

    Un vuoto che, a gennaio, andrà evidentemente colmato.

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  • ThiawGetty Images

    THIAW IN RIPRESA

    Fra coloro che hanno vissuto una settimana abbastanza tosta, poi, vi era ancheMalick Thiaw.Il tedesco era stato fra i peggiori del derby e, forse,Pioli ha voluto anche "aiutarlo",irrobustendo il reparto e schierandolo contemporaneamente a Tomori e Kjaer.

    Una mossa che ha pagato: seppur con un avversario tecnicamente meno forte dell'Inter,Thiaw ha dato segni di ripresa,sfoderando una prestazione sufficiente nonostante il cartellino giallo, evitabile, preso in avvio di gara per proteste.

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  • Yunus Musah AC Milan 2023Getty

    MUSAH POSITIVO

    Fra le cose positive di ieri, peraltro, c'è l'americano. Musah ha debuttato da titolare e ha dimostrato, dopo le primissime gare in panchina, perchè il Milan abbia speso una ventina di milioni per strapparlo al Valencia.

    La duttilità e la corsa ne faranno un elemento prezioso per Pioli, che ha anche perso Krunic e che, adesso, si affiderà ancor di più al talento a stelle e strisce, schierato in un'insolita posizione di esterno a tutta fascia. Lui che in realtà sarebbe un centrocampista puro.

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  • Pioli Leao Milan VeronaGetty

    BUONE INDICAZIONI

    Più in generale il Milan è sembrato beneficiare, almeno nella gara di ieri, della variante tattica, che regala al Diavolo una soluzione in più, soprattutto in determinati frangenti.

    È chiaro ed evidente come probabilmente il vestito migliore di questa squadra resti il 4-3-3 (e chissà se mai Pioli azzarderà il 4-2-3-1 con Chukwueze insieme a Leao e Pulisic), ma il 3-4-3 di ieri (o magari anche il 3-5-2) possono essere qualcosa a cui affidarsi.

    Un "rompere in caso di emergenza" su cui l'allenatore emiliano ha dimostrato di puntare.

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