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Zane Monlouis NXGN GFXGetty/GOAL

Zane Monlouis: il talentuoso difensore prodotto del settore giovanile dell'Arsenal

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E’ stato un colpo di fortuna a cambiare la vita di Zane Monlouis.

Aveva solo sette anni quando lui e suo padre passeggiando per strada, vicino alla loro casa di Lewisham, nel sud-est di Londra, hanno notato davanti a KFC un amico di famiglia che aveva alcuni contatti con l’Arsenal. Gli hanno fatto un cenno e lui si è avvicinato.

Da quel momento in poi tutto è cambiato.

“E’ stato strano - ha raccontato Monlouis in un’intervista esclusiva a GOAL - L’abbiamo visto e lui mi ha chiesto se ero bravo a giocare a calcio”.
“Gli ho detto di sì ed è così che mi è stata data la possibilità di fare un provino. Da allora faccio parte della famiglia dell’Arsenal. Se avessi detto di no, probabilmente non avrei mai avuto quella opportunità!”.

Dal giorno di quel fatidico incontro sono passati dieci anni e in questo arco di tempo l’ascesa di Monlouis non si è mai arrestata.

Prodotto del famoso settore giovanile di Hale End dell’Arsenal, il giovane difensore centrale, dopo essersi imposto alla grande a livello Under 23, adesso corre veloce verso il calcio dei ‘grandi’.

A diciotto anni è infatti pronto ad entrare nel folto gruppo dei giocatori cresciuti ad Hale End che nel corso degli anni sono poi andati a rafforzare la prima squadra.

“Hale End è diventato sempre più rinomato da quando sono esplosi talenti come Bukayo Saka ed Emile Smith Rowe - ha spiegato Monlouis - E la cosa mi rende realmente orgoglioso. Sento però che altri ragazzi sono vicini ad unirsi a loro”.
“Sento di poter dare il mio contributo e che lo stesso possano fare alcuni dei miei compagni di squadra che sono stati con me fin dall’inizio”.
“Vedere quello che hanno fatto Emile e Bukayo per me è fonte di ispirazione, questo perché li vedevo qui in giro quando per la prima volta mi sono unito al gruppo”.
“Li guardavo giocare e restavo stupito da quello che riuscivano a fare nonostante la giovanissima età”.
“Sono fonte di ispirazione perché come ce l’hanno fatta loro, anche altri ragazzi possono riuscirci”.

Il calcio è sempre stato nel DNA di Monlouis.

E’ cresciuto in una famiglia di grandi appassionati e quindi, fin da piccolo, ha sempre avuto un pallone tra i piedi.

Prima di approdare all’Arsenal, ha giocato con il Dulwich Hamlet.

“Ho sempre tifato per l’Arsenal - ha raccontato - quindi mi è andata bene. Ho seguito mio padre e i miei fratelli, visto che anche loro erano sostenitori dei Gunners. Amavo Thierry Henry”.
“Ricordo che quando ho firmato ero felicissimo di unirmi al club così amato nella mia famiglia. E’ stata una grande cosa per me”.

Nei suoi primi anni a Hale End, Monlouis ha giocato da attaccante e questo fino a quando Luke Hobbs, che adesso è assistente dell’academy dell’Arsenal, non lo ha spostato in difesa per una partita. Da lì in poi ha iniziato a prendere confidenza con il ruolo.

Penso che fosse una partita contro il Colchester. Non ricordo in quale fascia d’età giocavamo, ma so che all’inizio non mi piaceva. Ora ho fatto mio quel ruolo, mi sono adattato”.
“Direi che sono più forte quando sono in possesso di palla. So gestirla e posso scegliere come impostare”.
“Sento di poter sempre far partire il gioco dalle retrovie e questo sia che si tratti di lanciare lungo o di servire un centrocampista. E’ questo il mio punto di forza”.

Monlouis ha firmato il suo primo contratto da professionista nell’ottobre del 2020, quando ha compiuto 17 anni, ed ha collezionato sette presenze nella sua prima stagione con U23. Dopo un inizio incoraggiante, i suoi progressi sono stati purtroppo rallentati da un infortunio.

Uno strappo al tendine di un ginocchio lo ha relegato ai margini della squadra a dicembre e non dovrebbe tornare in campo prima della fine di febbraio.

Per un ragazzo che non è mai stato costretto a fermarsi prima, si tratta ovviamente di un momento frustrante, ma è determinato a sfruttare al meglio questa situazione.

“Passo ogni giorno in palestra, so che è un momento che va superato. Lavorerò ogni giorno al massimo per cercare di tornare in forma il prima possibile. E’ tutto quello che posso fare”.

Prima dell’infortunio patito, Moulouis stava diventando un volto familiare dalle parti di London Colney.

Si è infatti trasferito a tempo pieno presso il centro sportivo dove si allena la prima squadra e spesso si è allenato agli ordini di Mikel Arteta.

Anche se la cosa impone un apprendimento rapido, Monlouis crede che l’esperienza lo abbia aiutato a sentirsi più a casa, lontano dalle comodità di Hale End.

“All’inizio è stato un po’ complicato perché ero solo un ragazzino. Ovviamente quando ero ad Hale End ero abituato a vedere ragazzi più giovani di me”.
“Poi ho iniziato a lavorare con l’Under 23 e la prima squadra e la cosa ha rappresentato un salto importante per me, perché mi sono dovuto adattare ad un ambiente totalmente diverso”.
“Avevo visto i giocatori della prima squadra solo in TV e all’improvviso mi sono trovato ad affrontare gente come Aubameyang e Lacazette in allenamento. E’ stata una grande esperienza”.
“Mi ha impressionato Gabriel Martinelli - ha aggiunto - E’ così rapido. Un secondo prima è lì con te, un secondo dopo è sparito”.
“E’ veloce e scattante ed è anche un buon finalizzatore. Essendo brasiliano poi ha quel qualcosa in più. Diventerà un top player”.

Monlouis è tuttavia attualmente totalmente focalizzato sull’Under 23 e sul suo pieno recupero.

Il tecnico Kevin Betsy, da quando ha preso il posto in estate di Steve Bould, ha avuto un impatto enorme, tanto che i giovani Gunners sono in piena lotta nella corsa al titolo di campioni di Premier League 2.

Visti i tanti talenti cresciuti ad Hale End, il legame in squadra è molto forte e tutti stanno migliorando sotto la guida di Betsy.

“E’ emozionante - ha spiegato Monlouis - sembra di essere in una famiglia perché conosco la maggior parte dei miei compagni da molto tempo. Anche chi è arrivato dopo è stato accolto molto bene e sento che le cose andranno sempre meglio”.
“Ovviamente scherziamo molto, ma in campo facciamo sul serio”.
“Lavorare con Kevin è fantastico - ha aggiunto il Nazionale U17 inglese - Posso imparare molto da lui perché cura con grande attenzione ogni minimo dettaglio”.
“Permette a tutti di esprimersi al massimo. Non gli piace che si giochi la palla lunga e questo ci permette di lavorare sul nostro gioco e sul come uscire da situazioni difficili. Ci incoraggia a farlo e con lui sono migliorato molto”.

Cosa riserverà quindi il futuro a Monlouis?

Per ora deve pensare a fare del suo meglio al fine di rientrare il prima possibile dall’infortunio e poi dovrà finire bene la stagione con l’U23.

Ha inoltre ammesso che gli piacerebbe provare un’esperienza in prestito.

“Sarebbe una grande cosa per me. Mi consentirebbe di fare un po’ di esperienza in una prima squadra”.
“So che la cosa rappresenterebbe un grande salto, perché cambierebbe tutto: dagli allenatori ai giocatori, dall’ambiente fino agli spogliatoi. Sarebbe tutto molto diverso rispetto ad un settore giovanile, ma se riesci ad adattarti bene puoi migliorare molto il tuo calcio. Basti guardare quello che è successo con Emile, Dan Ballard ed altri”.
“Se riesci ad adattarti e ad avere la giusta pazienza, un prestito può aiutarti a compiere il passo successivo”.
“Fatto questo, si tratterebbe poi di provare ad entrare a far parte della prima squadra dell’Arsenal. E’ questo il mio grande obiettivo”.

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