La soddisfazione di un 2019 chiuso così non può monopolizzare i pensieri di Antonio Conte, uno abituato a maciullare dubbi e diffidenza su quanto in alto possano arrivare le proprie squadre. E per continuare ad alimentare il sogno scudetto, tra i suoi pensieri anche nel periodo natalizio siamo sicuri ci sia Arturo Vidal, per diversi motivi.
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Il primo è forse quello che ha scandito la metrica della stagione nerazzurra fin qui: l’infermeria sovraffollata, visto che in ordine si sono infortunati Sensi, Vecino, Gagliardini e Barella, a cui van sommate le fisiologiche squalifiche piovute durante i primi 4 mesi.
Oltre a risolvere un problema numerico, Vidal alzerebbe il tasso tecnico e atletico di una squadra che, sì, gira già con ingranaggi e meccanismi collaudati, ma che può essere migliorata piazzando muscoli nel reparto che ne ha più bisogno.
GettyIl terzo motivo è la voglia di riscatto del cileno, incapsulata dalle scelte di Valverde che in 19 partite tra campionato e Champions lo ha schierato titolare solo 4 volte, le stesse in cui è stato costretto a vivere 90 minuti con vista campo, osservando i compagni dalla panchina senza entrare in questo inizio di stagione.
Spigoli che difficilmente a Barcellona riuscirà a smussare e che sa di non trovare all’inter, dove riabbraccerebbe chi lo ha lanciato sulla passerella del calcio italiano quando vestivano entrambi bianco e nero: Antonio Conte, il quarto motivo per cui Vidal all’inter è possibile. Così si andrebbe a ricomporre un altro pezzo di quel percorso intrapreso dalla Juventus 8 anni fa, su cui Conte vorrebbe scrivere la parola “fine” a maggio.
Per farlo però avrà bisogno di giocatori abituati a vincere: il quinto e ultimo motivo, forse il più importante. E i 17 trofei alzati da Vidal, dal giorno in cui le loro strade si sono incrociate, sono il miglior biglietto da visita per provare a portarlo a Milano.


