Minuto 93 di Vicenza-Ascoli. Punteggio fissato sull'1-1 da una rete di Meggiorini per i veneti e di Sabiri, autore di una splendida punizione, per i marchigiani. Palla vagante nell'area ospite e alla fine spunta la deviazione vincente di Emanuele Padella, centrale biancorosso, che con una zampata al volo supera il portiere avversario. 2-1 in extremis. Un successo importantissimo per il Lane.
Esultano tutti, come è naturale che sia. Ancor più perché, classifica alla mano, è già uno scontro salvezza. Esultano tutti tranne uno: Padella, appunto. L'autore della rete da 3 punti. Che invece di compiere tre giri di campo, togliersi la maglietta, fare qualche capriola oppure dedicare la prodezza a qualcuno davanti a una telecamera, si porta le mani nei capelli. L'espressione incredula, le lacrime in agguato. Felice, certo, ma anche disperato allo stesso tempo.
Il motivo è facilmente intuibile: Padella, dell'Ascoli, è il classico ex. Un ex abbastanza fresco, se è vero che ha lasciato le Marche, dov'era il capitano, nell'estate del 2019 per approdare al Vicenza, con cui ha conquistato immediatamente la promozione dalla Serie C alla Serie B. E, soprattutto, è uno che non dimentica le maglie che veste. Mai.
"Ho segnato all'Ascoli, che è qualcosa di speciale che mi porterò sempre dentro, e mi dispiace- le parole di Padella al termine del match - Li ho messi in difficoltà, anche se per noi era troppo importante vincere. Faccio fatica a realizzare quello che è successo. Ad Ascoli ho vissuto due anni intensi, in campo e nella vita privata (la moglie ha sconfitto una brutta malattia, ndr). Già prima della partita ero molto emozionato".
La rete di Padella dà una bella scossa alla classifica del Vicenza, che si lascia alle spalle lo 0-3 di Cittadella e sale a quota 15 in classifica, 3 punti sopra la zona playout. L'Ascoli invece rimane penultimo a quota 6, a +1 sull'Entella fanalino di coda. Tradito proprio da una vecchia conoscenza.
