È un bravo portiere, Guglielmo Vicario, e questo lo sanno tutti. Ma è anche una persona dal cuore d'oro. La dimostrazione? Il portiere dell'Empoli sta ospitando due rifugiati di guerra ucraini, una madre e il suo figlioletto nella propria abitazione.
"Dall'Ucraina all'Italia, da Dnipro a Udine - ha comunicato l'Empoli sui propri profili social - il nostro Guglielmo Vicario e la sua famiglia hanno accolto e ospiteranno il piccolo Milan e la madre Hanna. Per fuggire dalla guerra, per ricominciare".
La madre si chiama Hanna, il piccolo (appena 8 anni) Milan. Entrambi sono scappati da Dnipro una ventina di giorni fa. Il padre del bambino è invece rimasto in Ucraina per combattere, rimanendo in collegamento con i due grazie alle videochiamate.
Lo stesso Vicario ha postato su Instagram una foto, la stessa utilizzata dall'Empoli, in compagnia del piccolo Milan. Il quale, come si può notare, indossa una maglia della formazione toscana.
L'estremo difensore dei toscani si è poi confidato a 'La Gazzetta dello Sport' per raccontare questa nuova e toccante esperienza:
"Mia mamma Monica mi ha telefonato e mi ha detto che c’era la possibilità di prendere in affidamento una famiglia ucraina. Lei e mio papà Michele erano contenti di poter dare una mano e mi hanno chiesto cosa ne pensassi. Ci abbiamo messo un secondo a decidere, anzi non è stata nemmeno una decisione: è venuto tutto in modo spontaneo. Ci siamo attivati, i miei genitori hanno avuto un primo incontro venerdì scorso e poi lunedì Hanna e Milan sono arrivati a Udine. Era il mio giorno libero, così c’ero anche io e abbiamo cenato tutti insieme".
"Per dialogare ci siamo affidati a Google Translate perché Hanna e Milan non parlano inglese. Quando è venuto fuori il mio lavoro, Milan è rimasto a bocca aperta. E la mamma mi ha spiegato che era imbarazzato perché non aveva mai visto un calciatore. Allora gli ho mostrato alcuni video delle mie partite e poi gli ho regalato la mia maglietta. Aveva gli occhi lucidi, l’ha indossata subito".


