
Tutti conosciamo la carriera e il palmares di David Trezeguet con la maglia della Juventus. Due Scudetti, senza considerare i due revocati, due Supercoppe e soprattutto 171 goal in dieci anni d'amore, che lo collocano al quarto posto tra i migliori marcatori di sempre nella storia bianconera.
Trezeguet prende parte alla rinascita bianconera post Calciopoli. Lui resta anche in Serie B, segna 15 goal. L'anno dopo ne fa 20, stavolta in Serie A, tornando anche a calcare il palcoscenico della Champions. La stagione 2009-2010, la prima delle due consecutive concluse al 7° posto, è di fatto la sua ultima con la maglia della Juve.
Getty ImagesA 32 anni per Trezeguet arriva il momento di lasciare Torino, ma la sua destinazione è tutt'altro che banale. Il francese sceglie di trasferirsi all'Hercules di Alicante, la città di sua moglie, squadra neopromossa nella Liga con grandi ambizioni. Una rivoluzione per la sua carriera.
"Il sole e il mare di Alicante mi hanno sicuramente aiutato...No, è chiaro, a livello sportivo è stata una vera rivoluzione, ma avevo voglia di sentirmi ancora importante, cosa che alla Juve non mi poteva essere più garantita. E poi vuoi mettere la soddisfazione di segnare con una piccola, ti senti anche più gratificato".
A fine stagione i goal saranno 12, non abbastanza per salvare l'Hercules dalla retrocessione immediata. I numeri dicono però che Trezeguet è ancora al top, sta bene fisicamente e mentalmente. In estate per lui c'è la fila: Inter, Milan, Napoli e Real Madrid provano a convincerlo, ma la sua scelta spiazza tutti, ancora una volta.
La nuova destinazione di Trezeguet è l'Arabia Saudita. Nell'agosto 2011 firma per il Baniyas, ma ci rimane appena 4 mesi. Un infortunio lo tiene fermo praticamente per tutta la stagione e il club arabo decide di rescindergli immediatamente il contratto. Per Trezeguet è arrivato il momento di tornare a casa. La Francia? No, l'altra sua casa. L'Argentina.
A dicembre dello stesso anno Trezeguet firma con il River Plate. Sembra la più banale delle scelte, ma in realtà non lo è. Quel River Plate, infatti, è appena clamorosamente e drammaticamente retrocesso in Serie B. Per Trezeguet è come un deja vù, la storia si ripete. Il suo unico obiettivo è riportare i Millonarios nel posto che gli compete, come già successo con la Juventus.
Trezeguet è accolto con scettiscismo da gran parte della tifoseria. Pensano che sia la classica figurina, il grande nome regalato alla piazza per superare la delusione. Pensano che in quella categoria serva gente con la 'garra', che corre e picchia. Nulla di più lontano dalla realtà.
GoalL'approccio di Trezeguet è esemplare e i risultati in campo sono trionfali: 13 goal segnati in 19 partite di campionato e doppietta decisiva contro l'Almirante Brown nella partita della promozione. Trezeguet diventa leggenda e gli scettici salgono sul carro.
"La gioia che provo oggi supera quella vissuta dopo la vittoria con la Francia ai campionati europei del 2000, quando segnai il goal decisivo. Quello è stato un trionfo ottenuto da comprimario, perché giocavo poco e dovevo conquistarmi il mio spazio. Questo successo è totalmente differente, perché l'ho ottenuto con la squadra che ho sempre tifato".
Nella nuova stagione in Primera Division, Trezeguet gioca con la fascia di capitano al braccio, ma la magia è svanita. Lo step successivo è sempre in Argentina, al Newell's Old Boys, con cui raggiunge quota 300 goal segnati in carriera ed esordisce anche in Copa Libertadores, dove scrive un'altra pagina di storia.
Penultima giornata della fase a gironi. Il Newell's sta pareggiando 2-2 in casa del Nacional e al minuto 66 il tecnico Berti decide di giocarsi la carta Trezeguet. L'impatto è assolutamente devastante: Trezegol segna una doppietta nel giro di 25 minuti, trascinando il Newell's alla vittoria. Quelli saranno i suoi unici due goal in Libertadores, ma è impossibile dimenticarli.

L'incredibile viaggio di Trezeguet dopo la Juventus si concluderà in India, al Pune City. E anche qui l'esordio è speciale, emozionante. Non per la partita contro i Delhi Dynamos, che tra l'altro finisce 0-0, ma perché in campo, dall'altra parte, c'è Alex Del Piero. Una conclusione che in realtà è un ricongiungimento, a tinte bianconere.
