Sono passati 12 anni dall'ultima volta che un Thuram ha vestito la maglia della Nazionale maggiore francese. Il Thuram in questione era Lilian, uno dei difensori più forti e completi di tutti i tempi.
Essere figli di un padre del genere è motivo di orgoglio, ma anche di pressioni e aspettative difficili da rispettare se decidi di percorrere la stessa strada, quella del calciatore.
Marcus Thuram ha voluto rischiare, l'ha fatto. Ha iniziato dal basso: prima Sochaux, in Ligue 2, poi lo step succesivo al Guingamp e infine il trasferimento al Borussia Monchengladbach.
Il club tedesco ha speso appena 9 milioni per assicurarselo nell'estate del 2019. Una cifra che non fa il minimo rumore se rapportata a una doppietta contro il Real Madrid.
Thuram ha chiuso subito la prima stagione in doppia cifra, trascinando il Borussia in Champions. Ed è proprio in Champions che si è preso la scena, alla sua seconda presenza in assoluto nella competizione più importante d'Europa.
In 25 minuti, tra il 33' e il 58', rifila due goal al Real Madrid e conferma tutto quello che di buono si era detto di lui negli ultimi mesi. Altro che raccomandato: questo è forte, sa fare goal, non è soltanto 'il figlio di' della situazione.
Una settimana dopo arriva un'ulteriore conferma per Thuram junior: Deschamps lo inserisce nella lista dei convocati della Francia. Si torna a leggere Thuram, dopo 12 anni, ma non è più Lilian. Adesso è iniziata ufficialmente l'era di Marcus.
