Urbano Cairo sale sul ring. A poche ore da Torino-Inter, il presidente granata concede a DAZN un'intervista di stampo 'pugilistico', parlando della propria carriera di imprenditore e, naturalmente, del Toro, in lenta risalita dopo un periodo da dimenticare.
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Ma Cairo ha mai pensato di gettare la spugna, di lasciare il mondo del calcio? Una domanda pertinente, se è vero che i momenti duri durante la propria esperienza al timone del Torino non sono certamente mancati.
"No, gettare la spugna no. Mai. Ho avuto un brutto momento, quando retrocedemmo nel 2009, però non ho mai pensato di lasciare. Anzi, dopo un anno bruttissimo in cui la contestazione arrivò al massimo, riuscimmo poi a tornare in Serie A".
Chi è l'avversario a cui Cairo si è maggiormente ispirato, nel pallone e non? La risposta chiama in causa un personaggio più che mai influente nella storia moderna del nostro calcio.
"Berlusconi mi ha ispirato molto. Io ho lavorato con lui da ragazzino, ho fatto il suo assistente. E quando lo vedevo operare, e vincere sempre, mi dicevo: 'Mi piacerebbe sfidarlo'. E quando mi sono messo in proprio, tanti insegnamenti anche involontari li ho messi in pratica".


