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Franck Ribery - Fiorentina

Toni intervista Ribery su DAZN: "Vorrei vincere con la Fiorentina"

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Insieme hanno scritto pagine importanti della storia del Bayern Monaco, coppia prolifica in campo e affiatata fuori: Luca Toni e Franck Ribery sono prima di tutto amici e poi ex colleghi, dato che il campione del mondo ha appeso gli scarpini al chiodo già da qualche anno.

L'intervista completa di Luca Toni a Franck Ribery è in esclusiva su DAZN

L'ex bomber ha intervistato su DAZN il fuoriclasse francese che ha promesso una lunga permanenza alla Fiorentina, allietata magari dalla conquista di un trofeo che significherebbe molto per il club gigliato.

"Ora posso dire che sono davvero felice qui a Firenze. E' felice la mia famiglia. Ho firmato per due anni, poi vediamo. Qui il tifo è fantastico, si vive per il calcio, per questo vorrei riuscire a vincere qualcosa qui a Firenze. Anche per loro. Non mi aspettavo che venissero in così tanti all'aeroporto a prendermi".

Castrovilli e Chiesa sono il presente ed il futuro della Fiorentina: da un campione come Ribery possono imparare tanto per crescere ancora.

"Sono forti, giovani e forti. Mi ascoltano quando parlo e questo è importante, perché io da giovane ho giocato con gente come Zidane, Henry, Vieira ed è stato importante per me ascoltare campioni come loro. Cerco di trasmettergli la mentalità. Ad esempio: abbiamo vinto giocando benissimo a Milano, sei contento, ci pensi la sera stessa, ma poi basta. Dal giorno dopo devi già pensare alla partita dopo. Non puoi fermarti a pensare a quella partita fino al mercoledì successivo. Castrovilli mi ha dedicato il goal contro il Sassuolo perché prima della partita gliel'avevo predetto: segnerai e farai 7 con le dita. Detto fatto".

L'allenatore che più di altri ha lasciato un segno importante nella carriera di Ribery è Jupp Heynckes, con cui vinse la Champions League nel 2013.

"Un allenatore che mi è rimasto nel cuore è Jupp Heynckes. Lui è fantastico nelle relazioni personali, sa sempre come prenderti. Alla fine ad un allenatore per vincere servono i giocatori, altrimenti come fai?".

Ribery fu protagonista in campo nella finale dei Mondiali del 2006 tra Italia e Francia: proprio lui non riuscì ad evitare il goal di Materazzi nonostante fosse appostato sulla linea di porta.

"Sono troppo basso, abbiamo preso goal per quello (ride, ndr). Comunque no, è stata una bellissima finale, peccato averla persa. Poi ho vinto tanto? Eh ma quella era la Coppa del Mondo, mica un trofeo qualunque".

A volte un assist sa essere meglio di un goal.

"Sì perché sono fatto così. Anche fuori dal campo, mi fa star bene qualcosa che faccia star bene una persona cui voglio bene. Se io e Luca giochiamo insieme, io gliela passo e lui fa goal, sono contento".

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