E' stato necessario il turno aggiuntivo del ballottaggio per decretare il nuovo sindaco di Verona: si tratta di Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma (tra le altre) e della Nazionale.
Il classe 1974, già presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, ha prevalso col 53,4% dei voti sul primo cittadino uscente Federico Sboarina, fermo al 46,6% e penalizzato dal mancato apparentamento con Flavio Tosi.
Tommasi, presentatosi con una lista civica appoggiata dal Partito Democratico, ha raccolto 50118 voti, quasi 7mila in più rispetto a Sboarina che ha chiuso a quota 43730.
Tangibile l'emozione del nuovo sindaco veronese, come si evince dalle dichiarazioni riportate a caldo da 'L'Arena'.
"Non avrei mai pensato di diventare sindaco, abbiamo scritto una pagina di storia. Incredibile l'entusiasmo che abbiamo mosso, sono felice di esserci anche io. Verona ha dimostrato che si può fare politica senza denigrare l'avversario e parlando di progetti. Verona se lo merita. Verona aspettava questo da tanto tempo. Grande responsabilità ora: siamo riusciti a parlare di politica senza insultare e attaccare. Sboarina mi ha già fatto l'in bocca al lupo".
Tommasi ha le idee chiare su come procedere: largo alla gente, punto focale del suo progetto politico.
"Verona si è raccontata in modo diverso dal solito, siamo riusciti a raccontare la politica senza insultare, parlando di giovani e di progetti. Oltre al tema di amministrare, c'è il tema di girare pagina. Dobbiamo coinvolgere tante persone e speriamo che in tanti si muovano: la politica deve attivare la gente. Grazie a tutti quelli che si sono dati da fare".
