Nel 2008 ebbe l'occasione di rilanciarsi da giocatore, ora può farlo nelle vesti di allenatore: la storia d'amore tra Thiago Motta ed il Genoa non è mai veramente finita fin dall'arrivederci di dieci anni fa.
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Il presidente Enrico Preziosi ha pensato a lui per far rinascere il 'Grifone', in zona retrocessione con soli cinque punti ottenuti nelle prime otto giornate della gestione Andreazzoli. Intervenuto ai microfoni di DAZN, l'ex centrocampista si è detto contento di intraprendere questa stimolante avventura.
"Se ricordo il boato dopo un mio goal? Sicuro. Per un giocatore di calcio è qualcosa di bellissimo, ho avuto l'opportunità e ce l'ho ancora adesso, sicuramente in un altro ruolo, di vivere queste emozioni. Sono molto felice".
Al momento della sua nomina si è subito parlato del provocatorio 2-7-2 come sistema di gioco per il Genoa.
"Mi piace molto parlare delle caratteristiche dei giocatori piuttosto che dei moduli con cui può giocare la squadra. Per me identità di squadra significa difendere tutti quando si difende e attaccare tutti quando si attacca. La cosa più difficile è fare un calcio semplice. Voglio essere me stesso. Nel calcio moderno non ci si può permettere di non difendere e di non attaccare. Il portiere, in tutte le squadre, partecipa moltissimo anche con i piedi e per questo voglio dai miei attaccanti che siano i primi a difendere. Io la vedo così anche perché se facciamo attenzione durante la partita è vero che magari una squadra inizia con un modulo di gioco, ma poi nel corso dell'incontro i posizionamenti cambiano".
L'intesa con Preziosi non è stata complicata da raggiungere.
"Quella volta lì (nel 2008, ndr) ho ringraziato di cuore il presidente e questa volta ci siamo messi d'accordo subito guardandoci negli occhi. Lui mi conosce e sa come sono, io lo conosco abbastanza bene: devo ringraziarlo per questa opportunità ed è un onore per me oggi poter allenare il Genoa".
La prima partita da allenatore del Genoa sarà contro il Brescia dell'ex compagno di squadra Mario Balotelli.
"E' una bella cosa, a lui auguro il meglio. Ho ricevuto tanti messaggi e ho ringraziato tutti: è veramente importante in un momento del genere che altri siano contenti della situazione attuale della mia vita. Ringrazio Deki (Stankovic, ndr), abbiamo vissuto insieme tante belle cose, è un amico ed un grandissimo giocatore ed uomo".
Thiago Motta ritrova Criscito e Pandev, che qualche anno fa giocarono insieme a lui.
"Sono convinto di poter separare la questione professionale da quella privata".


