
Se aprissimo il libro dei ricordi, al capitolo Football Manager troveremmo una sfilza di nomi provenienti dal Sud America che ci porterebbe ad aumentare il nostro tasso di nostalgia nel sangue. Oltre ai vari Arthur e Sergio Aguero, a seconda di quale edizione del manageriale di Sport Interactive andrete ad avviare, andando a ritroso troverete anche Carlos Tevez e Javier Mascherano.
Entrambi al Corinthians nella stagione 2005-2006, in quell’anno riuscirono a essere i due argentini più desiderati d’Europa, oltre che i più bersagliati di offerte su Football Manager, perché indicati come quasi dei wonderkids, ossia quei giocatori che andando avanti con gli anni riescono a esplodere con uno sviluppo improvviso. Alla fine, nella realtà dei fatti, nell’estate del 2006 furono protagonisti di un trasferimento che stupì tutti, perché ad aggiudicarseli e a permettere loro di approcciarsi con il calcio europeo fu il West Ham.
Fu un anno sorprendente quello degli Hammers, che erano riusciti a strappare alla concorrenza i due gioielli del Corinthians, che appena un anno prima li aveva prelevati grazie ai fondi della nuova cordata proprietaria della società brasiliana. Tevez e Mascherano, entrambi all’età di 22 anni, arrivano così in Premier League per una porta secondaria, diversa da quella che Manchester United, Arsenal e Chelsea avrebbero proposto.
Getty ImagesGli Hammers anticipano tutti trovando l’accordo con la Media Sports Investments, l’agenzia che gestisce i diritti dei due giocatori argentini e grazie all’intervento di Kia Joorabchian, nome che in Italia abbiamo imparato a conoscere per l’annosa trattativa che vide protagonista Galliani e il Milan per portare Tevez in rossonero, chiudono l’affare. L’intreccio è di quelli che non sfugge all’attenzione della FA, perché la MSI pochi mesi prima la trattativa che porta al West Ham Tevez e Mascherano si era interessata all’acquisizione della società inglese, decidendo soltanto alla fine di ritirarsi. Le cifre dell’affare restano nascoste, il West Ham non le annuncia, anzi specifica che rimarranno confidenziali. Il costo del solo Tevez, però, poche settimane prima oscillava tra i 20 e i 60 milioni di sterline, nel momento in cui il Chelsea, in estate, prova a farsi avanti.
Lo stesso Joorabchian nel mese di maggio dello stesso anno aveva dichiarato che la clausola contrattuale di Tevez arrivava a 75 milioni di sterline, una cifra decisamente alta, che però il West Ham difficilmente riesce a versare nelle casse del Corinthians. Bisognerà attendere l’aprile del 2007 per la decisione della federcalcio inglese sul trasferimento, con una multa per il club londinese che si ritrova costretto a pagare la cifra record di 5 milioni e mezzo di sterline per delle clausole illecite contenute nel contratto.
Scavando nel trasferimento, infatti, la FA riscontra le irregolarità del fondo MSI di Joorabchian, che detiene parte del cartellino di Carlos Tevez, pratica che in Sud America, fino a qualche anno fa, era prassi. Le clausole contenute all’interno dell’accordo permettevano all’agenzia di intervenire nei rapporti tra il giocatore e la società in ogni momento, ma a salvare il West Ham da una punizione molto più pesante rispetto a quella annoverata nei 5 milioni e mezzo di multa, è il subentro di una nuova proprietà il 21 novembre del 2006: Eggert Magnusson, magnate islandese, rileva la proprietà del West Ham trovando l’accordo per un totale di 85 milioni di sterline, supportato da un consorzio che gli permette di diventare proprietario degli Hammers.
L’esperienza durò appena un anno, fino al 13 dicembre 2007, quando la sua percentuale viene poi acquistata da Bjorgolfur Gudmundsson: quanto basta per permettere al West Ham di non rispondere di un illecito commesso dalla precedente proprietà e vedere ridursi la pena inflitta dalla possibile retrocessione d’ufficio in Championship a una sanzione pecuniaria. Una volta placate le ire della FA, Tevez e Mascherano possono concentrarsi sul campo, con Alan Pardew, che poi sarà esonerato di lì a poco, che inizia a schierare l’attaccante come ala sinistra del suo scacchiere. Un ruolo che non gli si addice e che spinge Alfio Basile, all’epoca commissario tecnico della nazionale argentina, a spingere i due giocatori a lasciare gli Hammers il prima possibile.
L’esonero di Pardew da parte di Magnusson, che opera questa prima rivoluzione al suo arrivo, spinge Alan Curbishley ad allenare la società di Londra: per Tevez invece che migliorare, la situazione peggiora. Parte dalla panchina, poi gradualmente viene reinserito in squadra come seconda punta. Il primo gol con la maglia del West Ham arriva addirittura il 4 marzo del 2007, nel derby con il Tottenham. Alla fine dell’anno il risultato sarà quello di 26 presenze e 7 reti in campionato, mentre per Mascherano l’esito di questa traversata oceanica sarà anche peggio. Tra le voci che circolano nell’ambiente londinese c’è quella che sostiene che Mascherano riceva un pagamento in base al minutaggio trascorso in campo: il West Ham è in caduta libera, perde otto partite di fila e ne riesce a pareggiare soltanto uno prima del 29 ottobre, ma per l’argentino non c’è spazio. Anche per lui Basile ha parole poco confortanti, invitandolo a un trasferimento alla Juventus.
GettyDopo appena cinque presenze in Premier League, il centrocampista chiede di essere ceduto, firmando il successivo 20 febbraio del 2007 per il Liverpool di Rafa Benitez. In questo caso, però, è la Fifa a intervenire sul trasferimento: Mascherano aveva già giocato per il Corinthians e per il West Ham, il che impediva di indossare una terza maglia durante la stagione in corso tra il primo luglio e il 30 giugno. Nonostante tale normativa, il trasferimento viene approvato il 31 gennaio, ma prima di poter validare il tutto trascorre quasi un mese, fino al 20 febbraio di cui sopra. Tempi tecnici per riflettere e per ragionare sulla fattibilità dell’operazione, che alla fine viene avallata e libera Mascherano poco prima dell’arrivo della sanzione che punisce il West Ham.
Mentre Tevez accompagna il West Ham al quindicesimo posto, l’ex compagno di squadra perde la finale di Champions League da titolare, vedendosela strappare dal Milan ad Atene.
Quel che è certo è che il Liverpool non lo lascia più scappare e arriva a riscattarlo dal West Ham. Destino analogo per Tevez, che al termine della stagione, il 10 agosto, viene ceduto al Manchester United per 12,7 milioni di euro, scendendo in campo appena cinque giorni dopo e iniziando la grande ascesa dell’Apache verso il calcio internazionale e la conquista della Champions League con la maglia dei Red Devils.
Per Mascherano, invece, il Liverpool aprirà la strada poi al Barcellona, mettendosi alle spalle una parentesi poco piacevole e ricca di misteriosi sotterfugi, che però, nonostante tutto, ebbe l’importanza di aver portato in Europa due talenti che hanno fatto emozionare il calcio europeo.


