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Tassotti, quanto veleno ingoiato con Seedorf… e quella mail: "Solo io mi alzo dalla panchina"

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Finora era stato zitto, ma alla fine Mauro Tassotti ha deciso di vuotare il sacco confessando che sì, davvero è stato ad un passo dal lasciare il Milan, solo e soltanto per colpa di Clarence Seedorf.

"Non mi trovavo più a mio agio, nè in panchina nè a Milanello", è stata una delle frasi con cui la bandiera rossonera ha messo in piazza voci che si rincorrevano da mesi. Soltanto l'arrivo di Inzaghi - all'opposto celebrato da Tassotti - ha stoppato il vice allenatore del Diavolo, che aveva ormai promesso ad Allegri di seguirlo nella sua nuova destinazione.

E di che amaro sapore fosse il 'pane' che Tassotti ha dovuto ingoiare negli ultimi mesi lo svela il retroscena svelato da 'Il Giornale'. Ovvero una mail spedita dal computer di Seedorf nella quale invitava il suo collaboratore "a non alzarsi dalla panchina durante la partita", un privilegio che spettava solo all'allenatore in capo, ovvero l'olandese.

Peraltro questo sarebbe stato solo uno degli episodi 'mortificanti' vissuti da Tassotti, che poi sono finiti - assieme a tante altri capitoli tecnici, tattici, di spogliatoio e comportamentali - nel corposo faldone col quale Galliani ha convinto Berlusconi di essersi messi in casa uno 'sfasciafamiglie', un individuo dall'ego debordante assolutamente non in linea con la tradizione del Milan.

Dall'altra sponda - ovvero quella dell'entourage di Seedorf, che sta affilando le sue armi legali per chiedere anche i danni oltre agli stipendi dovuti - il diffondere adesso questa verità da parte di Tassotti viene ritenuto una vera e propria 'polpetta avvelenata' gettata ad arte nelle fauci dell'opinione pubblica per screditarlo. Con la regia del Milan ovviamente...
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