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Gaetano VasariFacebook

Tanino Vasari, il 'picciotto' di Ventura: dalla doppietta alla Lazio al panificio

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Tanino Vasari, picciotto nato nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo, non è mai riuscito a stare lontano dallo stadio neanche dopo aver varcato la fatidica soglia dei 50 anni.

Il calcio d'altronde è stata sempre la grande passione di Vasari, che una volta appesi gli scarpini al chiodo si è dedicato a lungo all'attività di famiglia: un panificio che non a caso sorgeva proprio a pochi passi dal 'Renzo Barbera' di Palermo. Una scelta voluta, come raccontato dallo stesso Vasari a 'gianlucadimarzio.com'.

"Sono venuto dalla strada, ho fatto il barista, il barbiere, persino il carrozziere. Venivo da una famiglia umile. Questo posto significa soprattutto dare un futuro ai miei figli".

I PRIMI PASSI: DAL TRAPANI AL PALERMO CON ARCOLEO

Il primo a credere nelle capità di quel ragazzo dal dribbling ubriacante è Ignazio Arcoleo, che se lo porta dietro prima al Trapani in C2 e poi gli regala il grande sogno: indossare la maglia del suo Palermo.

Vasari è tra i grandi protagonisti della vittoria in Coppa Italia (1995/96) contro il Parma di Stoichkov e Zola, contro cui metterà a segno una doppietta. Tanino però non riuscirà ad onorare la promessa fatta al padre prima della morte, ovvero portare il Palermo in Serie A. L'anno dopo, anzi, i rosanero scivolano in Serie C e Vasari saluta.

UN PICCIOTTO A CAGLIARI: IL PUPILLO DI VENTURA

Il picciotto trova così fortuna in un'altra isola grazie a Giampiero Ventura, che nel suo Cagliari adatta Vasari come quinto del classico 3-5-2. In questo modo arriveranno la vittoria della Serie B e finalmente anche il debutto in Serie A a 28 anni proprio contro l'Inter, la squadra per cui il giovane Tanino, ribattezzato 'Topolino' dai tifosi sardi, aveva sempre fatto il tifo.

Il rapporto con Ventura è talmente speciale che Tanino per lui decide di scendere ancora in Serie B, alla Sampdoria, dove resterà due anni e mezzo. Poi il prestito al Lecce, con cui segna i suoi primi goal in Serie A all'ultima giornata, siglando una doppietta decisiva per la salvezza contro la Lazio. Una giornata, quella del 17 giugno 2001, che è rimasta nella memoria collettiva di tutti i leccesi.

"Mi scrissero sotto casa dediche emozionanti. Bellissimo, anche se il proprietario voleva farmi ripagare tutto...”.

IL RITORNO A PALERMO E IL SOGNO SFUMATO

Quando la carriera di Vasari sembra avere imboccato ormai il viale del tramonto ecco arrivare la chiamata di Rino Foschi, allora direttore sportivo del Palermo che gli chiede di tornare nella sua terra per tentare finalmente di onorare quella promessa fatta al padre alcuni anni prima.

Tanino con Silvio Baldini gioca sempre, ma l'arrivo di Guidolin cambia tutto. Vasari finisce in panchina, però festeggia comunque una promozione attesa a Palermo da ben 32 anni, con tanto di goal all'ultima giornata e dedica al padre scomparso.

La promessa era stata mantenuta: Tanino aveva riportato il Palermo in Serie A. Ma non riuscirà mai a giocarci.

"La società non rispettò alcune promesse. Ci tenevo a farmi una stagione in A con i miei colori, è andata così”.

Poi ecco l'avventura col panificio di famiglia a pochi passi dal 'Renzo Barbera': il teatro dei sogni per il picciotto di Borgo Vecchio. Attività questa chiusa a giugno 2020 in attesa, magari, di tornare nel mondo del calcio. Il suo mondo.

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