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Taddei a GOAL: "Vorrei Ronaldo alla Roma, il Brasile non è la favorita di Qatar 2022"

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"In Italia non ho giocato solo in porta, ma in Brasile ho fatto anche quello": l'unicità in campo di Rodrigo Taddei è riconosciuta da tutti. Nel corso della sua carriera è stato schierato praticamente ovunque, dalla difesa all'attacco, passando per il centrocampo.

Intervenuto a GOALCUP, il format sui Mondiali in onda ogni giorno sul canale Twitch di GOAL Italia, l'ex giocatore di Roma e Siena, tra le altre, ha parlato proprio della competizione internazionale più importante.

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Il suo cuore è un po' italiano e batte per la Roma: ai Mondiali in Qatar, ovviamente, tifa per il Brasile di Tite, chiamato a un successo atteso da tempo. Ma occhio alle sorprese.

"Ci sono state tante sorprese: più si va avanti, più difficile diventa il Mondiale. E' un po' tutto: la qualità e la fortuna. Non penso che il Brasile sia la favorita".

Nel Brasile gioca un suo ex compagno di squadra: Marquinhos, che ha giocato con lui alla Roma nella stagione 2012/13. Sin da allora si notava la sua ambizione.

"Marquinhos era molto convinto di se stesso, nonostante fosse molto giovane quando era arrivato alla Roma: ricordo che diceva 'Se mi danno l'opportunità, il difensore titolare della Roma non torna più in campo perché me lo mangio'. Era convinto: non era arrogante, non faceva il fenomeno, ma era molto concentrato. Non mi ha sorpreso il fatto che sia arrivato dove sta adesso".

Un occhio al presente e un altro al futuro: Taddei non nasconde la volontà di vedere Cristiano Ronaldo, ormai senza squadra, in giallorosso.

"Ho sentito di Cristiano Ronaldo alla Roma: io da romanista 'fracico' vorrei averlo in squadra...".

Taddei e la Roma sono un binomio inscindibile: il brasiliano segue ancora la sua ex squadra e a GOALCUP parla di Mourinho e della situazione legata a Karsdorp.

"Mourinho è un grande: uno dei più forti al mondo, è una fortuna per la Roma. Sono i numeri a dirlo, ma anche compagni che lo hanno avuto come allenatore: Mou è un fuoriclasse. La questione Karsdorp? Non so se poteva essere gestita meglio: io ho vissuto una situazione simile. Mentre tutti volevano il rinnovo, alla fine la società non voleva. Quando sono andato via è stato perché la società, e una persona, non voleva che rimanessi: tutti gli altri volevano restassi. Alla fine non mi hanno rinnovato: dispiace perché si tratta di un grande giocatore".

Una finestra verso il passato: in giallorosso è stato allenato da Luis Enrique, nella stagione 2011/12. Secondo Taddei ha avuto poco tempo a disposizione per esprimere le sue potenzialità.

"Luis Enrique era uno molto diretto, un allenatore serio, ma al tempo stesso divertente: ho imparato tantissimo da lui. Ha vinto poi col Barcellona tutto, ma nella Roma e in Italia alcuni allenatori, soprattutto dall'esterno, hanno poco tempo. Non è riuscito a esprimere tutto quello che poteva dare".

Infine parentesi sul suo ex compagno di squadra, Daniele De Rossi, oggi allenatore della SPAL.

"De Rossi allenatore? Non mi ha stupito per niente: oltre a essere molto intelligente in campo leggeva le partite come pochi: lui ha giocato anche difensore, quando serviva. Nello spogliatoio era un leader: sono molto contento per lui. Mi auguro che segua la strada di suo padre".
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