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Juventus(C)Getty Images

"Scudetto impossibile": ma ora anche la Juventus ha il dovere di crederci

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A Torino ancora maledicono quei capitomboli interni degli scorsi mesi. Lo 0-1 con l'Empoli, l'1-2 col Sassuolo. In realtà tutte le prime hanno perso punti banali contro formazioni di medio-bassa classifica, specialmente nelle ultime folli giornate, però - è il pensiero comune del tifo bianconero - pensate a come sarebbe la classifica della Juventus aggiungendo anche solo quelle due vittorie.

Eppure la Juve è improvvisamente lì, a farsi vedere nello specchietto retrovisore. E ora, graduatoria alla mano - sono 7 le lunghezze di distacco dal primo posto, anche se l'Inter ha una partita in meno - ha il dovere di credere nel miracolo Scudetto. O, quantomeno, di provarci fino alla fine. Difficile, difficilissimo, perché davanti ci sono pur sempre tre squadre e non una. Ma non impossibile, come sostiene e continua a sostenere un Massimiliano Allegri più realista del re. Forse anche troppo.

"L'obiettivo è uno dei primi quattro posti - diceva il tecnico juventino venerdì, nella conferenza stampa di vigilia della partita di Empoli - Il primo è molto difficile. Anzi, impossibile".

E poi, sempre in conferenza, via con le argomentazioni con i giornalisti:

"Se volete vi dico la quota Scudetto, perché noi siamo fuori. A 85 vinci lo Scudetto. Quindi, per i tre dell'Ave Maria che sono davanti, io dico che 85 punti quest'anno bastano per vincere lo Scudetto. Noi a 85 non ci possiamo arrivare. È matematica".

La realtà è però ben diversa. Intanto perché Allegri, appunto, ha parlato venerdì. Prima del pareggio interno del Milan contro l'Udinese e di quello dell'Inter in casa del Genoa. Senza dimenticare il successivo colpo della Juventus al Castellani, grazie a una rete di Moise Kean e a una doppietta di Dusan Vlahovic. In poche ore, intanto, la Juve, reduce da un paio di pareggi contro Atalanta e Torino e dalle critiche post Vila-real, ha rosicchiato un paio di punti alle milanesi.

Ma la realtà è ben diversa anche e soprattutto per un altro motivo. Alla conclusione del campionato mancano 11 giornate (12 per l'Inter). Per arrivare a 85 punti, Napoli e Milan dovrebbero conquistarne 28 sui 33 a disposizione; la squadra di Simone Inzaghi, contando anche il recupero contro il Bologna, 30 su 36. Apparentemente fattibile fino a qualche settimana fa, più complicato alla luce dei recenti passi falsi delle tre.

Ecco perché la quota Scudetto stabilita da Allegri potrebbe alla fine rivelarsi esagerata. Di questo passo, in sostanza, per conquistare il titolo in questa stagione potrebbe bastare un bottino minore di punti. Con il fattore matematica che, dunque, andrebbe simpaticamente a farsi benedire. E la Juve che, almeno da questo punto di vista, potrebbe essere considerata a tutti gli effetti in corsa. C'è ancora spazio per una rimontona in stile 2015/16?

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