Prendere il posto di un certo Josè Mourinho quando non hai ancora compiuto trent'anni? Questo è quanto successo a Ryan Mason, oggi nello staff tecnico di Antonio Conte al Tottenham e che proprio contro una squadra allenata da Conte, il Chelsea, aveva di fatto chiuso anticipatamente la sua promettente carriera da calciatore il 22 gennaio 2017.
Mason muove i primi passi proprio nelle giovanili del Tottenham all'età di otto anni e viene aggregato alla Prima squadra già nel 2008 da Juande Ramos prima di una serie di prestiti: Yeovil Town, Doncaster, Milwall, Lorient e Swindon Town finchè, nel 2014, gli Spurs allenati da Pochettino non decidono finalmente di puntare su quel giovane centrocampista dalle doti tecniche non comuni. A frenarlo però saranno gli infortuni: prima al ginocchio, poi alla cavigilia. Forse anche per quello nel 2016 le strade col Tottenham si dividono e Mason firma con l'Hull City, che per acquistarlo sborsa circa 15 milioni di euro facendone il giocatore più caro nella storia del club. Nessuno, ovviamente, allora può immaginare cosa succederà quel maledetto pomeriggio del 22 gennaio 2017. Una data che segnerà per sempre la carriera ma anche la vita di Mason.
Quel giorno l'Hull City penultimo fa visita al lanciatissimo Chelsea di Antonio Conte. Corre il dodicesimo minuto, il risultato è ancora fermo sullo 0-0 quando su un corner in favore dei londinesi calciato da Pedro si verifica uno scontro violentissimo tra la testa di Mason e quella di Gari Cahill, roccioso difensore dei Blues. Il rumore è tremendo. I due giocatori crollano a terra mentre l'arbitro della gara, il signor Neil Swarbick, interrompe immediatamente il gioco per consentire l'ingresso dei medici.
GettyCahill si contorce a terra per il dolore ma dopo le cure del caso riuscirà a rientrare in campo e concludere la partita siglando pure il goal del definitivo 2-0 per il Chelsea, Mason invece lascia 'Stamford Bridge' su una barella semi-incosciente e con l'ossigeno toccandosi dietro l'orecchio destro. I genitori di Ryan, presenti in tribuna, seguono il figlio in ospedale dove viene sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico necessario per salvargli la vita a causa di un serio trauma cranico. Gli vengono impiantate quattordici placche di metallo tenute da ventotto viti, più 45 punti di sutura intorno all’orecchio destro. Nei mesi successivi Mason avrà difficoltà anche all'udito e. a causa di un ulteriore intervento, per due mesi non riuscirà ad aprire neppure la bocca. Un vero e proprio calvario, insomma. come raccontato dallo stesso Mason a 'Four Four Two'.
"Ho quattordici placche di metallo nel cranio con ventotto viti per tenerle al loro posto. Avevo 45 punti e una grossa cicatrice che mi attraversava la testa. Togliere i punti non è stato assolutamente piacevole perché da quella parte della mia faccia tutti i nervi sono stati danneggiati. Per mangiare, nei primi giorni, dovevo essere imboccato”.
Nonostante questo Mason si rimette in piedi e torna ad allenarsi tanto che il 21 agosto 2007, esattamente sette mesi dopo il terribile impatto con la testa di Cahill, sembra pronto per giocare almeno uno spezzone della gara di Coppa di Lega contro il Doncaster. Proprio durante l'ultimo controllo però ecco arrivare lo stop dei medici, che gli sconsigliano la ripresa dell'attività agonistica verificando un alto pericolo di dislessia o perdita della memoria già prima dei trent'anni.
"È con grande dispiacere che il club informa che, in seguito all’infortunio sofferto alla testa lo scorso 22 gennaio 2017, Ryan Mason è costretto a ritirarsi dal calcio con effetto immediato. Ryan - continua la nota - si è sottoposto a numerosi controlli con i migliori neurologi e neurochirurghi di fama mondiale, i quali lo hanno tutti avvisato che un ritorno all’attività agonistica non è consigliato. Ryan vuole ringraziare pubblicamente tutti i club che lo hanno aiutato nella sua guarigione e lo hanno fatto arrivare a questo punto e sottolinea di essere in debito con loro per il grande sostegno e la vicinanza mostrata gli negli ultimi 12 mesi".Al ragazzo non resta che prenderne atto e appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.
"Ho lavorato senza sosta per tornare in campo. Purtroppo, dopo aver ricevuto consigli da parte di medici esperti, ora non ho altra scelta che ritirarmi a causa dei rischi della natura del mio infortunio. Sarò eternamente grato alle tante persone intorno a me che mi hanno aiutato a riprendermi da quello che è stato un infortunio potenzialmente letale nel gennaio 2017".
La carriera da calciatore di Mason, che aveva già debuttato anche con la maglia dell'Inghilterra proprio contro l'Italia, è ufficialmente finita quando di anni ne ha appena compiuti ventisei. Una notizia che sconvolge l'intero mondo del pallone mentre Cahill affida ai social un messaggio per lo sfortunato collega.
"È devastante sentire le notizie su Ryan. Lottare per un angolo è qualcosa che facciamo centinaia di volte e vedere quelle conseguenze per un professionista come Ryan è doloroso. Mando tutto il mio amore a lui e alla sua famiglia, augurandogli il meglio per il futuro".
"Everything happens for a reason”, ovvero "Tutto succede per una ragione". La frase che si è tatuata sul braccio dopo l'incidente racconta però molto del carattere di Mason che non si perde d'animo e decide di restare nel mondo del calcio ripartendo dal suo Tottenham dove scala rapidamente tutta l'Academy degli Spurs guidando anche l'Under 19 nella UEFA Youth League fino al 19 aprile 2021 quando, in seguito all'esonero di José Mourinho, assume la guida tecnica della Prima squadra a soli 29 anni e diventa l'allenatore più giovane nella storia della Premier League soffiando il record all'italiano Attilio Lombardo, che aveva guidato il Crystal Palace come allenatore/giocatore a 32 anni e 67 giorni. Al debutto arriva una vittoria contro il Southampton, seppure in rimonta e grazie a un rigore trasformato da Son allo scadere. La seconda partita della nuova carriera di Mason è subito una finale, in palio c'è la Carabao Cup contro il Manchester City di Guardiola: il Tottenham resiste 82 minuti prima che Laporte infili Lloris e regali la coppa ai Citizens.
Alla fine gli Spurs chiuderanno in campionato al settimo posto, piazzamento che gli consente di qualificarsi per la nuova Conference League. In estate la società decide di affidare la panchina a Nuno Espirito Santo ma l'avventura del portoghese durerà pochi mesi dato che il 2 novembre 2021 gli Spurs lo esonerano chiamando al suo posto Antonio Conte, ovvero proprio l'allenatore del Chelsea in quella partita maledetta. Un ricordo ben presente anche nella mente dell'ex Ct azzurro che ha voluto Mason nel suo staff tecnico.
"Era una situazione strana. Sono andato in ospedale per trovare lui e la sua famiglia perché si trattava di un grave infortunio. L’ho seguito quando è stato allenatore degli Spurs per due mesi".
Tra i due, insomma, la stima non manca come dimostrano le parole rilasciate da Mason al sito ufficiale del Tottenham.
"Dopo l'infortunio è venuto in ospedale a trovare me e la mia famiglia. Io non lo ricordo a causa del mio problema ma c'è una foto in cui lui è al mio capezzale e questo dimostra che tipo di persona sia. Inoltre la mia unica presenza con l'Inghilterra è stata contro l'Italia allenata da Conte nel 2015".
Chiamatelo destino, se volete.


