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FIGCGetty Images

Rosario D'Onofrio arrestato per traffico di droga: era il procuratore capo dell'AIA

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Rosario D'Onofrio, procuratore capo dell'AIA, è stato arrestato con l'accusa di traffico internazionale di droga. Una notizia che scuote, letteralmente, il mondo del calcio italiano.

CHI E' ROSARIO D'ONOFRIO

Rosario D'Onofrio, ex ufficiale dell'esercito, da ottobre 2021 ricopriva la carica di procuratore capo dell'Associazione Italiana Arbitri. Lo scorso ottobre, però, era stato temporaneamente sospeso a causa di un'omessa indagine. Dopo il coinvolgimento e l'arresto nell'operazione di traffico internazionale di droga, si è ufficialmente dimesso.

CHE COSA E' SUCCESSO

Al culmine di un'indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza, si è arrivati all'arresto di ben 42 persone per traffico internazionale di droga. Tra queste, appunto, figura anche Rosario D'Onofrio.

L'AIA, colta totalmente di sorpresa dalla notizia, ha preso prontamente le distanze dalla condotta di D'Onofrio, ritenendosi parte lesa e pronta ad intraprendere azioni legali per tutelare la propria immagine.

L'Associazione Italiana Arbitri ha chiarito la propria posizione attraverso un comunicato ufficiale:

"L‘Associazione Italiana Arbitri prende atto con sorpresa e sgomento delle notizie diffuse a mezzo stampa relative all’arresto del Procuratore Rosario D’Onofrio. Ci teniamo a ricordare che per assumere la qualifica di arbitro, l’interessato deve dichiarare l’assenza di procedimenti penali nonché di condanne superiori a un anno per reati dolosi in giudicato. Ai sensi dell’articolo 42 del vigente Regolamento AIA gli iscritti devono rispettare le norme del Codice etico nonché astenersi dall’assumere atteggiamenti lesivi dell’immagine dell’AIA. L’articolo 42 infine impone l’immediata comunicazione al Presidente di Sezione di avvisi di garanzia, pendenze di procedimenti penali e misure restrittive della libertà personale.
Tutto ciò non è mai accaduto. Apprendiamo invece solo oggi dai mezzi d'informazione che il signor Rosario D'Onofrio sarebbe stato arrestato nel corso del 2020, non comunicando addirittura tale provvedimento restrittivo della libertà personale mentre già ricopriva l'incarico di componente della Commissione disciplinare nazionale
A seguito dell'elezione della nuova governance, avvenuta il 14 febbraio 2021, in continuità e in considerazione della sua  lunga esperienza acquisita, è stato nominato Procuratore.
L’Associazione Italiana Arbitri è stata quindi vittima ed indotta in errore con una  gravissima e dolosa omissione di comunicazioni previste dal Regolamento associativo. Un vero e proprio tradimento che ha creato un serio danno d’immagine a tutta l’AIA che, è bene ricordarlo, non ha a disposizione poteri istruttori per esercitare un’opera di verifica e controllo di quanto dichiarato dagli associati. 
Un aspetto questo che dovrà essere oggetto di un’attenta valutazione e di eventuali nuove misure operative per non ritrovarsi in futuro in situazioni simili. 
L'AIA di concerto con la FIGC tutelerà in ogni sede e con grande fermezza la sua onorabilità rispetto ai gravissimi reati commessi dal sig. Rosario D'Onofrio, tanto più gravi in ragione del ruolo assunto nell'Associazione".




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