Tutto avrebbe pensato tranne di festeggiare il suo 40esimo compleanno in un carcere del Paraguay: una triste vicenda per Ronaldinho, arrestato lo scorso 6 marzo in compagnia del fratello Roberto de Assis per essere entrati nel paese con un passaporto falso.
L'accusa per il brasiliano si sarebbe fatta in seguito più pesante e comprenderebbe a quanto pare anche il riciclaggio. Nel frattempo l'ex Barcellona e Milan ha ingannato il tempo partecipando al tradizionale torneo di calcetto tra detenuti e agenti di polizia con le immagini che hanno già fatto il giro del mondo.
Ronaldinho non ha perso la sua infinita classe e il suo sorriso, divenuto vero e proprio marchio di fabbrica di un personaggio unico nella storia di questo sport. Ritiratosi ufficialmente nel 2018, proprio in quell'anno gli era stato ritirato il passaporto per reati ambientali provocati nel lago Guaíba, nei pressi di Porto Alegre.
Secondo quanto riferito da 'O Globo', la detenzione potrebbe allungarsi a causa dell'emergenza Coronavirus, che avrebbe rallentato la burocrazia locale, come riportato dall'avvocato Sergio Queiroz:
"Aspettiamo le perizie sui telefoni. Ma la situazione attuale di emergenza per la propagazione del coronavirus sta rallentando tutto. Quando verranno fatte le revisioni e sarà dimostrato che non è stato fatto alcun atto illecito le cose si risolveranno".
Nel frattempo, Dinho festeggerà il suo compleanno con un barbecue: come riporta 'ESPN', gli altri carcerati della sua ala si stanno organizzando per cucinare il cibo che verrà portato dall'esterno, come ha spiegato lo stesso direttore del carcere.
Un viaggio in Paraguay che il classe '80 non potrà di certo dimenticare: dopo aver incantato le platee di tutto il mondo il brasiliano si è ritrovato a giocare nell'insolito palcoscenico di un carcere, costretto a festeggiare i suoi 40 anni dietro le sbarre.