Ci sono i figli d'arte e pure i nipoti d'arte. Anche nel calcio. Robert Mühren, ad esempio. Alzi la mano chi ne ha già sentito parlare. Eppure il cognome suggerisce - o dovrebbe suggerire - qualcosa: i suoi zii sono Arnold, campione d'Europa con l'Olanda nel 1988, e Gerrie, elemento del grande Ajax degli anni Settanta, deceduto nel 2013. Un bel modo per vantarsi con gli amici al bar. O no?
No, in realtà, perché Mühren è anche parecchio altro. È un calciatore del Volendam, intanto, e poco importa che si tratti di Eerste Divisie e non di Eredivisie. Perché il suo, pur sconosciuto ai più, è uno dei grandi nomi del 2021. Basta spulciare un po' di numeri per capirlo: Mühren ha segnato 42 goal in 42 partite da gennaio a oggi, praticamente uno a gara, piazzandosi allo stesso livello di mostri sacri come Robert Lewandowski, Leo Messi, Cristiano Ronaldo, Mohamed Salah.
Eppure, come già precisato, Mühren non gioca nemmeno in prima divisione. Dalla scorsa primavera indossa la maglia del Volendam, che lo ha preso per non sentire troppo la mancanza del nostro Samuele Mulattieri, grande protagonista nella scorsa stagione. Anche perché pure il trentaduenne di Purmerend (una decina di chilometri proprio da Volendam) aveva vissuto una prima parte di annata da urlo: al Cambuur, in prestito dai belgi dello Zulte-Waregem, aveva firmato 23 reti in 21 apparizioni dopo le 26 del 2019/20, anno in cui si era laureato capocannoniere dell'Eerste Divisie, ripetendosi 12 mesi più tardi.
Quest'anno ha mantenuto le enormi attese, anche se con una media realizzativa leggermente inferiore rispetto alle precedenti due annate: ha collezionato ancora una volta 21 presenze, di cui 20 in campionato e un'altra in Coppa d'Olanda, ed è andato a segno in 19 occasioni. In ogni caso, non male. Per nulla. Anche perché il totale, appunto, fa 42, di cui 41 solo in campionato.
Ma i numeri da urlo non sono serviti per il grande salto. Alla fine del 2020/21 lo Zulte Waregem, che lo aveva prelevato nel gennaio del 2017 dall'AZ, se l'è ripreso per fine prestito e poi lo ha girato a titolo gratuito al Volendam. Una sorpresa, perché il Cambuur, che grazie alle sue perle è stato promosso in Eredivisie, se lo sarebbe tenuto volentieri anche per giocarsela contro Ajax, PSV e Feyenoord. Ma Mühren ha deciso di seguire la strada del cuore.
Già, perché il Volendam è la squadra della sua vita. C'era già stato una prima volta, e con successo: aveva iniziato lì la carriera, con la maglia arancione, dopo essere passato anche dalle giovanili dell'Ajax, e nel 2013/14 aveva realizzato la bellezza di 25 goal in Eredivisie, guadagnandosi la chiamata dell'AZ. "È un cerchio che si chiude - ha detto il dt Jasper van Leeuwen a fine maggio, al momento della firma - per il Volendam è un'icona". Per il club, che gli ha promesso un ruolo dirigenziale al termine della carriera, Mühren "ha lasciato parlare i sentimenti". E il campo dice che proprio la formazione dell'ex nerazzurro Wim Jonk sta comandando l'Eerste Divisie.
Poi, è chiaro, sulle copertine finiscono sempre gli altri. Un Lewandowski da 58 reti nel 2021 (tenendo in considerazione solo il Bayern, ma con la Polonia fanno 69), il Messi enne volte Pallone d'Oro, il solito Cristiano Ronaldo. Mühren è Mühren: un onesto attaccante che ha messo piede solo una volta fuori dall'Olanda, giocando poco e male in Belgio. Ma che, a 32 anni, si sta riscoprendo più letale di quando ne aveva 25 o 28.


