Da giocatore è sempre stato uno che di chilometri ne ha macinati parecchi, al netto dei numerosi infortuni che hanno caratterizzato la sua carriera: Arjen Robben, però, si è superato.
Ritiratosi lo scorso luglio dopo un'ultima esperienza al Groningen, squadra che lo ha lanciato nel calcio professionistico, l'olandese si è cimentato nella complicatissima maratona di Rotterdam.
Per intenderci: un percorso giunto alla sua 40esima edizione che, quest'anno, è stato vinto da Abdi Nageeye in 2 ore, 4 minuti e 56 secondi: il record appartiene a Bashir Abdi, che nel 2021 ha fatto registrare un tempo di 2 ore, 3 minuti e 36 secondi.
Robben ci ha messo 3 ore, 13 minuti e 40 secondi: sfiancato, al traguardo si è preso più di qualche minuto per rifiatare, prima di commentare la corsa.
"Non è stato divertente, per nulla divertente. Ce l'ho fatta. E' stata una vera lotta. L'aiuto del pubblico ai lati della pista ti aiuta tanto: grazie a tutti per questo. All'inizio ero un po' preoccupato per il tempo, ma a un certo punto non ti interessa più".
Intervistato da Rijnmond, l'ex Bayern Monaco, Real Madrid e Chelsea si è comunque mostrato soddisfatto, archiviando l'ennesima grande esperienza della sua vita.
"E' stata la mia prima maratona, ma si nota cosa fa qualcosa del genere al tuo corpo: comunque, ce l'ho fatta".
