Riccardo Calafiori, passo dopo passo, sta cominciando a ritagliarsi un ruolo speciale all'interno della Roma. Il classe 2002 è ben visto da Fonseca, e non solo. In Europa League contro lo Young Boys ha trovato il suo primo goal da professionista e contro l'Ajax è stato protagonista dell'andata dei quarti (sarà lanciato dal 1' nel ritorno a Roma): la competizione europea è il suo trampolino per spiccare definitivamente il volo e mettersi alle spalle qualche sfortuna di troppo.
Oggi sono in molti a vedere in lui uno dei migliori prospetti proposti dal calcio italiano negli ultimi anni, ma la strada che l’ha portato prima ad essere considerato un grande talento e poi a calcare i campi di Serie A, è stata di quelle tortuose e in salita.
Riccardo Calafiori può finalmente dire di avercela fatta e il suo ingresso nel calcio professionistico non è stato soltanto frutto di qualità fuori dal comune, ma è anzi figlio di una volontà feroce e di quel desiderio che coltivava fin da bambino: vestire in giorno la maglia della Roma e giocare all’ Olimpico al fianco dei suoi idoli.
Che quello di Calafiori fosse un destino calcistico colorato di giallorosso lo si è capito fin da subito. Nato e cresciuto a Roma, ha indossato per la prima volta la maglia della Roma quando aveva appena nove anni. Da lì ha iniziato tutta la trafila nel settore giovanile che l’ha portato fino in prima squadra, ma quel percorso è stato ad un passo dall’essere spezzato quando ormai il traguardo era lì ad un passo.
E’ il 4 ottobre 2018 quando la sua carriera sembra essere giunta alla conclusione ancora prima di iniziare. Colpa di un tremendo infortunio rimediato contro il Viktoria Plzen in Youth League a seguito della terribile entrata di un avversario. Ginocchio sbriciolato: rottura di tutti i legamenti, i menischi e la capsula. Un incidente che secondo i medici “capita una volta ogni dieci anni” e di solito “accade nel motocross”.
A Calafiori, che a soli sedici anni si trova già davanti al primo importante bivio della sua vita, i medici dicono senza troppi giri di parole che la sua è una carriera a rischio.
Poche ore dopo, il gioiello della Primavera di Alberto De Rossi vedrà, dal letto della clinica nella quale è stato ricoverato, Edin Dzeko segnare in Champions League proprio contro il Viktoria e dirigersi poi verso la panchina per prendere la sua maglia e mostrarla ai tifosi e alle telecamere. Fu quello un messaggio di vicinanza, ma anche una sorta di abbraccio prima di quell’intervento chirurgico negli Stati Uniti che avrebbe dovuto restituirlo al calcio.
Un anno vissuto lontano dai terreni di gioco e un lungo cammino fatto di tanta riabilitazione, prima di poter veramente dire di avercela fatta.
E’ il primo agosto 2020 quando a soli diciotto anni Calafiori inizia la sua ‘seconda carriera’. E’ l’ultima giornata di campionato e Paulo Fonseca decide di schierarlo titolare a Torino, sul campo dei campioni d’Italia della Juventus. Il tecnico lusitano lo posiziona a sinistra nel 3-4-2-1 ed il giovane 2002 ripaga nel migliore dei modi la fiducia. Prima si procura un calcio di rigore (trasformato da Perotti) e poi trova anche il goal che verrà però annullato per un fuorigioco. Nella vittoria finale per 3-1 ci sarà anche tanto di suo.
Calafiori dimostra così di poterci stare nel calcio dei grandi e lo fa sapendo che quella successiva potrebbe essere l’annata della consacrazione.
Inizialmente viene frenato dal Covid, ma il 3 dicembre vive in Europa League quella notte che da tanti anni sognava. Paulo Fonseca lo schiera titolare per la seconda volta in stagione in una sfida contro lo Young Boys e proprio contro gli svizzeri il gioiello giallorosso si toglie la soddisfazione di segnare il suo primo goal da professionista, soltanto alla terza presenza. La sua non è una rete banale: sinistro di prima dal limite dell'area, dritto nel sette.
"Più bello di così era difficile. Certo col pubblico sarebbe stato meglio, ma mi accontento…"
La sua è stata una prestazione maiuscola, che ha impressionato anche il suo allenatore.
“Mi è piaciuto molto, sta crescendo molto ed è pronto per giocare”.
Fonseca ha deciso di tenerlo in pianta stabile con la prima squadra, per rinforzare la fascia sinistra del suo 3-4-2-1 con un’alternativa in più, anche se in Primavera ha giocato anche come difensore centrale, sempre dal lato mancino. Il suo ruolo è sempre stato quello di terzino sinistro, anche con la maglia delle nazionali under azzurre: le ha vestite tutte ed è anche entrato nel giro dell’Under 21. Questo a dimostrazione del fatto che tra le sue qualità migliori c’è anche la duttilità.
Pochi giorni dopo il suo primo goal in giallorosso, la Roma gli ha riservato il più bel regalo di Natale possibile: è il 15 dicembre quando il club annuncia il suo rinnovo fino al 2025 .
“Sono contentissimo, era il mio sogno sin da quando ero bambino. È un passo importante, mancava quel pizzico in più per sentirmi pienamente parte della Prima Squadra. È la cosa più bella al mondo. Significa tantissimo per me. Ogni ragazzo cresciuto qui, con la passione per questi colori, sogna un giorno di arrivare fino a qui. Sembra che io ci sia riuscito e ancora non me ne rendo conto. Il mio sogno adesso è quello di riuscire a vincere qualcosa con questa maglia”.
Calafiori ormai per la Roma è più che un semplice talento da far crescere. Si tratta di un ragazzo nato a Roma, che ha sempre e solo vestito la maglia giallorossa. Si sa, nella Capitale vanno pazzi per questi profili che ricordano i vari Totti e De Rossi.
Calafiori ha tutto per vivere una carriera da simbolo della Roma. Paulo Fonseca, tanto per far capire la stima che ha di lui, lo ha schierato in corso nella gara d'andata di Europa League contro l'Ajax, ad Amsterdam. E nella vittoria per due a uno dei giallorossi c'è stato anche il suo zampino, con una prestazione di tutto rispetto.
Adesso, complice l'infortunio di Spinazzola, Calafiori è pronto a giocare da titolare anche il ritorno dei quarti di finale contro l'Ajax, a Roma. Il ragazzo classe 2002 ha intenzione di sfruttare al massimo questa occasione, in modo da mettere in difficoltà Fonseca anche dopo il ritorno di Spinazzola, che per adesso di quella fascia è il titolare.


