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Ribery SalernitanaGetty

Ribery tifa Milan: "Vorrei vincesse lo Scudetto, Vlahovic? A Firenze devono ringraziarlo"

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Lunga e interessante intervista quella rilasciata da Frank Ribery che, ai microfoni di 'Sky Sport', confessa di avere una preferenza sulla corsa Scudetto tra Inter, Milan e Napoli.

L'esterno francese, rimasto in Italia a giocare con la Salernitana, tifa infatti per i rossoneri.

"Per lo scudetto direi Milan, anche per Ibra. Lo merita come persona e come giocatore, per quello che ha fatto nella sua carriera. Mi piacerebbe se il Milan vincesse soprattuto per lui".

L'obiettivo ovviamente è però quello di raggiungere la salvezza con la Salernitana.

"Io ci credo, abbiamo ancora tre mesi e mancano tante partite. Sono quel tipo di persona che non può lasciare il suo gruppo e la sua squadra, io vado ovunque con la mia squadra, anche a fare la guerra. Sono arrivati nuovi giocatori, un nuovo presidente, un nuovo direttore sportivo e anche un nuovo allenatore e abbiamo visto subito che qualcosa è cambiato. Crediamo a questo obiettivo e, se continuiamo così, nella vita può arrivare tutto. Ho un obiettivo, voglio salvare la Salernitana: per me sarebbe come un trofeo".

Ribery quindi difende l'ex compagno Dusan Vlahovic dopo il trasferimento dalla Fiorentina alla Juventus.

"Quando io sono stato a Firenze, per sette mesi ha fatto qualcosa di incredibile. È stato importante per lui capire che deve continuare così, adesso è alla Juve e la Juve è una grande società, una grande squadra con dei grandi giocatori. C’è una pressione più grande. Il consiglio che posso dargli è di non pensare troppo, deve solo continuare a lavorare come sta facendo: ha la giusta mentalità e ha tutte le capacità, è forte. È normale che la gente di Firenze sia arrabbiata con Dusan, ma credo che abbiano capito che è andato via perché il calcio è così. Penso che dovrebbero ringraziarlo per ciò che ha fatto a Firenze".

Infine il francese guarda al suo futuro che sarà ancora legato al mondo del calcio.

"Io sono innamorato del calcio sin da piccolo, sono cresciuto in strada e anche quando dovevo andare a scuola avevo sempre il pallone con me. Per me è una passione, una cosa che ho nel cuore. Questo è qualcosa che non puoi inventare, o ce l'hai o non ce l'hai. Non so sei il prossimo anno smetterò o se vorrò ancora giocare, dipende da come mi sentirò. Per me è importante che la mattina, quando vado a fare l’allenamento, io sia felice. Mi piacerebbe fare l’allenatore. Mi piace molto Carlo Ancelotti, sia come persona, sia il modo in cui pensa e in cui lavora. Mi è piaciuto tanto anche Jupp Heynckes, con il quale nel 2013 abbiamo vinto tutto con il Bayern Monaco".
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