
Ricordarselo in Serie A è difficile, quasi impossibile per alcuni. Nulla di strano se pensate che in due anni in Italia non ha fatto praticamente nulla, perlomeno in campo.
Eppure Reynald Pedros era forte. O meglio, sembrava forte. Nel 1996 è stato protagonista con il Nantes delle meraviglie, capace di vincere il campionato in Francia e raggiungere le semifinali di Champions League, venendo eliminato soltanto dalla Juventus futura campione d'Europa.
Pedros era davvero uno dei trascinatori di quel Nantes, al punto da essere convocato dalla Francia per gli Europei del '96, che si riveleranno la svolta in negativo per la sua carriera. Tutto per colpa dei soliti maledetti rigori: Pedros sbaglierà infatti quello decisivo in semifinale contro la Repubblica Ceca e da quel momento non sarà più lo stesso.
In Francia le cose non andavano più bene, forse a Pedros servivano nuovi stimoli. E quale stimolo migliore poteva esserci di una chiamata dalla Serie A? In quegli anni, come ricordiamo malinconicamente ogni volta, il campionato italiano era il migliore al mondo. E la squadra che lo ha acquistato, il Parma, una delle più belle realtà a livello europeo.
-Il Parma credeva nella rinascita di Pedros, ci credeva soprattutto un giovane Ancelotti, che nell'estate del 1997 disse no all'arrivo di Roberto Baggio in Emilia, motivandolo in questo modo...
"Non mi servono fenomeni perché il fenomeno ce l'ho già in casa: è Reynald Pedros".
Inutile dire che qualche anno dopo commenterà quell'episodio con una frase emblematica: "Fui un pazzo". Eh già, Carletto fu un pazzo, ma anche i più grandi possono sbagliare valutazione. A Parma, Pedros verrà ricordato soprattutto per i suoi lunghi capelli, per un periodo persino platinati, le sue serate in discoteca e la rissa facile.
Nemmeno a Napoli, nella sua seconda esperienza italiana, la situazione cambiò. Anzi peggiorò. Per gli azzurri la stagione 1997/1998 fu una catastrofe. Pedros se ne andò dopo tre mesi, scappando da un clima di tensione al limite del sopportabile, con la società che invitava i giocatori ad uscire il meno possibile dall'albergo per evitare ripercussioni da parte dei tifosi.
Dopo una breve parentesi al Lione, Pedros tornò al Parma e ci rimase per tutto il campionato 98/99, senza scendere mai un minuto in campo. La sua carriera si chiuse ufficialmente dieci anni dopo, nelle serie minori francesi, ma di fatto era già finita dopo la sua esperienza in Serie A.
Fino al 2017 di Pedros si perdono completamente le tracce, fino a quando non è diventato il nuovo allenatore del Lione, ma quello femminile. Una scelta vincente per la sua nuova carriera, visto che in due anni vincerà tutto quello che c'era da vincere in campo nazionale e internazionale.
Prima stagione: vittoria del campionato e della Champions League. Seconda stagione: Triplete. Reynald Pedros è diventato in poco tempo un 'guru' del calcio femminile, vincendo anche il premio di allenatore dell'anno nel 2018.
GettyHa chiuso la sua avventura col Lione in perfetto stile Mourinho, lasciando dopo il Triplete vinto nel 2019. Ancora oggi è rimasto un personaggio davvero particolare, perlomeno fuori dal campo, come si evince dal suo profilo Instagram. Ha collaborato come opinionista su Canal +, prima di assumere la guida della Nazionale femminile del Marocco e guidarla per la prima volta ai Mondiali. Il suo mondo.


