La Juventus dopo il pareggio contro il Benevento torna a giocare in Champions League, dove le cose vanno molto meglio rispetto alla Serie A. La Vecchia Signora è matematicamente qualificata per gli ottavi di finale, da decidere resta solamente chi si qualifcherà come prima e chi come seconda, con il Barcellona.
Alla vigilia della partita contro la Dinamo Kiev, Andrea Pirlo ha parlato nella consueta conferenza stampa di vigilia, partendo dal pareggio di Benevento.
"Dopo Benevento ho detto che ci vuole più concentrazione e voglia di portare a casa le partite, anche quando si è avanti nel punteggio. Ne abbiamo parlato e ne siamo coscienti tutti. Non credo di aver detto cose così forti a Benevento. Sono state frasi di circostanza. Bisogna gestire meglio i momenti della partita. Non penso di essere stato duro, è un dato di fatto".
Per quanto riguarda le scelte di formazione e la condizione di alcuni giocatori, Pirlo ha parlato così.
"Domani pensiamo a mettere in campo i giocatori migliori, perché tutte le partite sono importanti: comunque Cuadrado e Danilo potrebbero riposare, avendo giocato molto. Di Kulusevski sono contento, ha sempre giocato nella stessa posizione fino ad ora, sta facendo un percorso. Devo dire che Ramsey per me è stata una grande scoperta. E può ancora crescere: per me e per la squadra è molto importante.
Dybala? Gli ripeto ogni giorno che deve giocare in certi spazi per essere libero di trovare la giocata vincente. Ogni tanto la sua indole lo porta ad abbassarsi, quando viene a metà campo deve giocare facile per poi essere più lucido vicino all’attaccante. Domani giocherà Morata, Paulo si preparerà invece per il Derby contro il Torino".
Infine, sul momento generale della sua Juventus, Andrea Pirlo mantiene la solita pacatezza.
"Preoccupato? Assolutamente no. A Benevento era una partita da vincere, non siamo stati bravi a chiuderla, e poi loro si sono chiusi bene. Ma può capitare, abbiamo analizzato la gara e cercheremo di migliorare. Dobbiamo affrontare tutte le partite allo stesso modo, in Europa e in Italia. Avrei preferito un po' più di continuità, ma è normale che ci sia bisogno di un po' più di tempo. I giocatori sanno quello che devono e vogliono fare".


