PikachuGetty/GOAL

L'elettrizzante Pikachu: il brasiliano che fa sognare il Fortaleza

John Lennon. Hulk. Formiga. Nuotare nel mondo degli apelidos brasiliani - i soprannomi con cui sono noti nel mondo calcistico i protagonisti verdeoro - è spesso difficile. Quando la fantasia e i limiti sembrano essere raggiunti, ecco un passo in avanti per tenere viva la tradizione. Ispirati a cantanti, animali, politici, attori e ovviamente personaggi fittizi. Come Hulk, tornato in patria per vestire la casacca dell'Atletico Mineiro, o Pikachu, stella del Fortaleza. Pikachu? Sì.

Parliamo di Glaybson Yago Souza Lisboa, nato nel 1992 a Belém, capitale dello Stato del Pará. Da calciatore è Yago. Ma anche Pikachu. Un apelido talmente forte e particolare che nessuno lo chiama Yago, ma solamente pika+chu. Esatto, come il più famoso dei Pokemon, franchise nato quattro anni dopo il ragazzo brasiliano attualmente al Fortaleza.

Da esterno destro, Pikachu sta vivendo il miglior anno della sua carriera. 23 goal e 14 assist nelle 85 sfide negli ultimi quindici mesi con il Fortaleza, nuova squadra del trentenne dopo l'addio al Vasco da Gama. Il motivo? Da terzino destro è passato stabilmente ad esterno destro a centrocampo, una posizione esplorata solamente timidamente in passato.

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A Fortaleza è veramente elettrizzante. Pikachu. Perchè? Creato da Nishida e Sugimori negli anni '90, era l'unione delle parole nipponiche pika (scintilla) e chu (ovvero lo squittio del topo). Non per questo motivo, però, Yago è diventato celeberrimo con il 25esimo Pokemon della Prima Generazione.

"Sono diventato Pikachu perchè ero basso e veloce, mi sono abituato al soprannome" ha spiegato Yago qualche anno fa a proposito della genesi del suo nome. Insomma, non è ne giallo nè squittisce, ma non arriva al metro e settanta. Ed è una scheggia sulla fascia. Una scintilla.

"Non mi piaceva, mi arrabbiavo, ma poi in campo mi chiamavano così anche per via di due giocatori che venivano da Tuna con me, con il tempo mi ci sono abituato".

Cresciuto nel Paysandu, ha sempre mostrato grandi doti offensive risultando decisivo in zona realizzativa e non solo fornendo assist ai compagni. Per questo motivo venne scelto per un passo in avanti, al Vasco da Gama. Tra il 2016 e il 2020, in bianconero, ha giocato nei più svariati ruoli: da mediano, esterno sinistro. Ha cominciato anche ad essere provato come esterno di centrocampo, con buoni dati: 9 reti e 4 assist. Nel lungo periodo, però, ha svolto il ruolo per cui era stato acquistato, quello di terzino basso. Seppur continuamente in avanti.

Il Fortaleza ha intuito che la svolta reale poteva avvenire solamente in quel ruolo, e di fatto dal marzo 2021 ha giocato il 90% delle partite. Meno compiti difensivi nel 3-4-1-2 di Juan Pablo Vojvoda. Il compito di attaccare ed essere la stella del club nelle varie competizioni locali brasiliane e soprattutto in Libertadores.

La Champions League sudamericana ha riaperto le porte a inizio luglio con gli ottavi di finale in cui è impegnato anche il Fortaleza: nella fase a gironi ha giocato sei gare su sei da titolare, segnando due reti e fornendo quattro assist. Decisivo per il passaggio del turno, che hanno portato il club ad affrontare l'Estudiantes.

Nella gara d'andata degli ottavi il Fortaleza si è fermato davanti ai propri tifosi, pareggiando 1-1: l'8 luglio il ritorno, in cui Yago Pikachu conta di essere nuovamente elettrizzante, dopo non essere finito nel tabellino per goal o assist nel primo match della fase ad eliminazione diretta della Libertadores.

I Leão do Pici non avevano mai partecipato alla Copa prima della storica qualificazione all'attuale edizione. Aver superato la fase a gironi al primo tentativo è per il club un sogno insperato, elettrizzante. Piccolo, ma non si vuole fermare. Veloce, nel guadagnare posizioni mai avute in Sudamerica. Elettrizzante, il nuovo corso. Come Pikachu.

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