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Perché Cristiano Ronaldo si chiama così? La storia dietro il nome

Chiunque non abbia una conoscenza marginale del calcio, un minimo superiore alle basi, è consapevole di come i giocatori portoghesi e brasiliani abbiano nomi lunghissimi, chiusi in uno base e semplificato per essere riconosciuti da tifosi, amici e parenti. Per entrare nelle maglie e del merchandising, negli auguri natalizi.

Questo può essere creato dal nulla, oppure estrapolato dal lungo nome. Esempio. Neymar da Silva Santos Júnior: il nome, più il cognome del padre, più quello della madre e in questo caso, l'aggiunta di junior, vista la similarità con il genitore. Esempio #2. Luiz Nazario de Lima, nome, più cognome del padre, detto Ronaldo in onore del medico che lo fece nascere. Ronaldo, come l'altro, quello portoghese, con una storia ben diversa. Cristiano.

Stessa lingua tra Portogallo e Brasile, stessa culturale idea di come chiamare un bambino. Un sistema che viene usato anche in altri paesi del mondo, leggasi ad esempio Corea del Sud, in cui metà della popolazione usa cinque storici e reali cognomi, aggiungendo come ovvio un nome per essere riconosciuti (Kim, Lee, Park, Choi, Chung). Ma questa è un'altra storia. Quella attuale riguarda Cristiano Ronaldo, da CR10 a CR7, uno dei migliori sportivi di tutti i tempi, senza dubbio il più famoso atleta lusitano che mente umana ricordi.

Superfluo ricordare come Cristiano Ronaldo abbia 35 anni anni e sia nato a Funchal, isola di Madeira nel 1985. Bla, bla, bla. Superfluo ricordare le Champions League, il numero di goal messi a segno, la rivalità con Messi, i milioni, gli stadi, le statue, il Real, la Juventus. Passiamo oltre, anzi: andiamo indietro all'origine.

Cristiano Ronaldo è il quarto figlio di Maria Dolores dos Santos e José Dinis Aveiro. Nasce nove anni dopo la sorella Liliana Catia, dieci dopo Hugo e undici dopo Elma. La madre, fervida cattolica, ha lavorato in Francia prima di tornare a Funchal. Nel 1984 la famiglia vive disagi economici importanti e un nuovo figlio non è in programma. Ma arriva, con la signora Maria Dolores dubbiosa sul da farsi, come confessato nel 2014.

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Alla fine però il quarto figlio di Maria Dolores e José viene al mondo. Si chiamerà Dos Santos Aveiro nella parte finale, più la parte iniziale. Ad integrare il nome, quello con cui verrà conosciuto in lungo e in largo, nel passato, nel presente e nel futuro, ci sarà Cristiano, ci sarà Ronaldo.

Una storia dietro al nome intrecciata dalla religione, dal cinema e dalla politica. L'arrivo del piccolo Cristiano Ronaldo non era previsto, ma sembra un atto superiore, come dicono tutti alla signora Maria Dolores. Avrà l'ultima parola su una parte, lei, ma il suggerimento arriverà altrove, sempre in famiglia.

La zia di Cristiano Ronaldo, sorella di Maria Dolores, non può che evidenziare come il neonato sia arrivato nonostante tutti i tentativi contrari (ci arriveremo dopo). Nell'ambiente cattolico di Fuchal le viene consigliato di tenere il bambino, lei lo farà riluttante: nato, il suggerimento è quello di chiamarlo Cristiano, per rimarcare una volontà superiore, affidandosi alla religione e alla fede di ciò che doveva essere.

Si decide però di scegliere un secondo nome. Nei primi anni della carriera di Cristiano Ronaldo, con poche informazioni su quel ragazzo, girava la voce, prima che esistessero le fake news, a proposito dell'aggiunta di Ronaldo in onore del Fenomeno, a metà anni '90. Errato, ovviamente. Sin dalla sua nascita, era CR per un altro motivo.

Fu il padre - deceduto nel 2005 per problemi di alcolismo - a puntare sul nome Ronaldo, portoghesizzandolo da Ronald. Ronald Reagan. Il signor José era un grande appassionato dei suoi film anni '40 e '50. Non aveva un ruolo da caratterista, spaziava, e nonostante non fosse un attore di prima fascia, era riuscito a farsi un nome a Hollywood. Ad aiutarlo furono altezza e voce, caratteristiche essenziali durante, prima e poco dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Ronald Reagan

In più, Reagan divenne presidente degli Stati Uniti nel 1981, fino al 1989. Un mister president repubblicano che il signor José ammirava enormemente, in parte simbolo del sogno americano, capace di diventare attore e uomo più potente del pianeta dopo aver 'solamente' interpretato delle pellicole.

Il padre del piccolo Dos Santos Aveiro è esaltato in quel 1985, vuole omaggiarlo a tutti i costi: associa la religione alla politica e al cinema, puntando su Ronaldo. Cristiano Ronaldo. Il medico, in un ambiente strettamente cattolico, si oppose all'aborto. I rimedi casalinghi non funzionarono. Venne alla luce lui, il futuro fuoriclasse.

Nel 2014 fu la stessa Maria Dolores a parlare di quegli eventi:

"Quando mi accorsi di essere incinta di Cristiano, volevo abortire perché all’epoca avevo già 30 anni e tre figli, Hugo, Elma e Katia, ma il dottore non accolse la mia richiesta e così optai per una ricetta casalinga: birra scura calda e corsa fino allo sfinimento. Ma anche quello non funzionò e allora a quel punto decisi di portare avanti la gravidanza".

Nonostante tutto, Cristiano Ronaldo, riuscì a passare oltre quel primo desiderio dell'amata madre:

"Quando venne a conoscenza della storia, fu persino capace di scherzarci sopra dicendomi ‘vedi mamma, tu volevi abortire e adesso io sono l’unico a tirare i cordoni della borsa'".

Nato sotto il segno dell'Acquario, tra l'incertezza e la negatività, trasformatasi immediatemente in positività e certezza, nel lungo periodo, di una vita grandiosa. Con la religione a definire il nome Cristiano, il cinema di Hollywood e la politica statunitense a plasmare Ronaldo. Dos Santos, dalla madre, Aveiro, dal padre. Con il suggerimento della sorella e l'amore per una nazione lontana.

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