Michael Owen 2022Getty Images

Owen a GOAL: "Benzema faro del Real, Van Dijk il più forte di tutti"

A pochi giorni dalla finalissima di Champions League che vedrà opposte il Liverpool e il Real Madrid, in esclusiva a GOAL ha parlato Michael Owen.

Il Pallone d'Oro del 1998, infatti, ha vestito entrambe le casacche: quella dei Reds dal 1996 al 2004 e quella dei blancos per una sola stagione, la 2004-2005.

L'estate del 2004: quella dell'addio al Liverpool e del conseguente passaggio al Real Madrid.

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"Non ho dormito per una settimana. E anche durante il viaggio verso l'aeroporto, stavo piangendo a dirotto, non mi vergogno di dirlo".

"Pensi che sarai un giocatore del Liverpool per tutta la vita, ma poi pensi: 'Oh mio Dio, è il Real Madrid, me ne pentirò per sempre se dico di no.'


"E' stata un'occasione per provare un campionato diverso, vivere un paese differente, una lingua diversa e una cultura diversa".


"Stiamo parlando della possibilità di poter giocare con quella famosa divisa bianca, di giocare al Bernabeu, di giocare con Zidane, Figo, Beckham, Roberto Carlos.


"Eppure, due secondi dopo stavo pensando: 'No, voglio rimanere al Liverpool per il resto della mia vita".

"Dopo aver preso la decisione di partire, ho pensato: 'Ian Rush ha lasciato il Liverpool per trasferirsi alla Juventus ed è tornato, quindi forse farò lo stesso".

Quindi, prima di andarmene, ho parlato con Rick Parry, che all'epoca era l'amministratore delegato: "Possiamo stipulare un gentlment agreement per il quale il Liverpool mi ricompri dopo aver trascorso un paio d'anni a Madrid?"


Le sensazioni vissute al momento del passaggio al Real?

"Mi sentivo bene con me stesso. Avevo appena vinto il Pallone d'Oro, quindi non sarei andato lì pensando che tutti fossero migliori di me".

"In realtà ero davvero ansioso di allenarmi per dimostrare a tutti che ero abbastanza bravo. Quando vai in un nuovo club, vuoi sempre ottenere subito il rispetto di tutti. Il rispetto dei tifosi o anche dell'allenatore può venire dopo. Ma volevo per guadagnarmi subito il rispetto dei miei compagni di squadra".


"Quindi volevo che Zidane mi passasse la palla quando ero marcato. Volevo che Ronaldo me la desse quando avevo tre giocatori intorno a me. Vuoi il loro rispetto sopra ogni altra cosa. Se non hanno fiducia in te e il tuo talento è difficile integrarsi".

L'addio alle Merengues dopo una sola stagione:

"Per quanto riguarda il calcio, mi è piaciuto moltissimo. Mi sono sentito a casa e a mio agio in campo".

"Molti pensano che al Real io sia stato poco più che una semplice riserva, ma in realtà ho giocato molte partite da titolare. Sono stato impiegato parecchio".

"L'anno successivo, però, non ero sicuro di giocare tante partite perché il Real aveva appena ingaggiato Julio Baptista e Robinho"
.
"Avevamo già Fernando Morientes, Raul e Ronaldo, quindi stavo pensando: 'Ho un Mondiale in arrivo alla fine della prossima stagione, non posso permettermi di stare in panchina".

"Poi il Real Madrid durante l'estate mi ha detto: 'Siamo felici che tu rimanga, ma abbiamo ricevuto un'offerta e saremmo intenzioanti ad accettarla se vuoi andartene.'

"Quindi, la decisione è toccata a me e di conseguenza ho deciso di tornare in Premier League, cosa che sapevo che alla fine avrei fatto comunque; sapevo che quello era il mio destino.

"Avevo esaudito il mio desiderio di provare un'esperienza di all'estero ed ero un po' preoccupato dalla prospettiva di perdere il mio posto da titolare con la Nazionale in vista della Coppa del Mondo".

L'uomo copertina del Real che si appresta a giocare la sua diciassettesima finale di Champions è Karim Benzema:

"È un grande finalizzatore e ha un temperamento enorme. Ha tutto. È semplicemente un attaccante completo. Un numero 9 completo"

"Ora ha 34 anni ma sembra che stia diventando sempre più forte. Ha fatto una stagione esaltante, è diventato il faro della squadra dopo l'uscita di Ronaldo. Ha dovuto portare il peso dell'attacco ma questo lo ha reso più forte"

Di fronte avrà uno dei difensore più forti in circolazione, Virgil van Dijk:

"È il migliore che abbia mai visto e affrontato tra i grandi difensori.

"Al momento, potrebbe non essere considerato il miglior difensore centrale di sempre, perché la gente dirà che non ha vinto tutto o che non è ancora al top da circa 20 anni".

"Ma faccio fatica a trovargli un difetto. Tutti a volte commettono errori ma lui è il più grande di tutti, è il più veloce e il più intelligente. È incredibile sulla palla, segna goal, ed è un grande leader.

"Sono su questo pianeta da 40 anni ma non ho visto nessuno migliore di lui!"

Sabato a Parigi, saranno Liverpool e Real Madrid a contendersi il trofeo:

"Ogni singola squadra che affronta il Liverpool guarda alla stessa cosa. Il Liverpool gioca con una linea molto alta prendendosi qualche rischio.

"Alexander-Arnold spinge molto e Vinicius è veloce, quindi il Real cercherà di contrattaccare provando a sfruttare lo spazio dietro alle spalle di Alexander-Arnold. Quello deve essere il piano di gioco del Real Madrid.

"Penso che il Liverpool opterà per controllare il possesso, perché mentre il Real sarà pronto a colpire in contropiede.

"Non penso che per il Liverpool sia una novità. Gioca quasi sempre contro difese molto chiuse. Devono sempre usare la loro qualità e la loro intensità per premere e riconquistare la palla in posizioni avanzate.

"Il Liverpool non si snatuerà, mentre il Real Madrid cercherà capitalizzare le debolezze che riuscirà ad individuare nel sistema dei Reds, anche se poche squadre riescono davvero a farcela".

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