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Ukraine protest in LvivGetty Images

Obamina a GOAL: "Sono bloccato in Ucraina, ci sono morti per strada"

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"Uno dei momenti più devastanti della mia vita e della mia carriera". Michael Obamina, a GOAL, esordisce così: oggetto, gli attacchi che la Russia sta ponendo in essere in Ucraina.

Obamina ha 18 anni, è di nazionalità nigeriana e milita nel Rukh Lviv. Si è ritrovato impossibilitato a lasciare il Paese, dovendo fare i conti coi bombardamenti russi in Ucraina.

"Pochi giorni dopo essere tornati dal tour in Turchia, c'è stata l'invasione russa e in questi ultimi giorni è stato davvero un casino - racconta in esclusiva il ragazzo - Tutti stanno solo lottando per la sopravvivenza e cercano di respirare, di prendere aria, garantendosi solo di vivere per vedere il giorno successivo. Stiamo facendo solo questo".

Obamina si tova a Leopoli, a 70 km dal confine con la Polonia e dunque posto più sicuro rispetto al resto dell'Ucraina per mettersi al riparo dagli attacchi russi. Il centrocampista, però, spiega come la paura sia comnunque enorme.

"In questo momento il Paese è in stato di emergenza e quasi l'intero sistema è inattivo. E' tutto chiuso, funzionano solo gli ospedali e forse i negozi di alimentari. I supermercati per procurarsi il cibo forse sono aperti solo di mattina".
"Quando esci vedi molte vittime - spiega spaventato Obamina - C'è ansia, avvengono incidenti dentro e fuori dalla città. La gente vuole lasciarla, ci sono morti in strada. E' pazzesco".

Il nigeriano è 'imprigionato' in Ucraina e non vede la luce in fondo al tunnel.

"Un paio di volte abbiamo cercato di uscire, ma in questo momento siamo bloccati qui".
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