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Nocerino a GOAL: "Thiago Silva fa un altro sport, è di un'altra categoria"

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"Voglio stare in campo, non stare dietro a una scrivania o guardare le partite da fuori: adesso starei ore e ore ad allenare. Mi piace troppo e non pensavo": no, non lo avrebbe mai immaginato, fino a poco tempo fa, Antonio Nocerino.

Lui, che a centrocampo ha dato tutto: anima, cuore e corpo per la causa della maglia di turno che ha vestito. Juventus, Milan: la Nazionale, ma non solo.

Intervenuto a GOAL Cup, il format sui Mondiali in onda ogni giorno sul canale Twitch di GOAL Italia, Nocerino ha raccontato la sua nuova avventura da allenatore, nella Primavera del Potenza, e alcuni aneddoti della sua carriera.

"Non mi piace chi deve ricevere uno schiaffo per darlo: preferisco dartelo per primo che riceverlo. Mi piace trasferire questa mentalità e coraggio. Prima volevo fare lo scout, poi ho provato perché volevo vedere se ci volevo stare: non è perché hai giocato e allora sei bravo ad allenare. Ho provato a Orlando con le giovanili e lì si è accesa una fiammella che non pensavo e ho capito che è quello che voglio fare. Stare in campo, non stare dietro a una scrivania o guardare le partite da fuori: adesso starei ore e ore ad allenare. Mi piace troppo e non pensavo".

Il suo percorso ripercorre quanto già vissuto da calciatore: per adesso è al Potenza, nel campionato Primavera, ma nella sua carriera ha imparato a prendersi le cose con umiltà.

"Io anche da calciatore son partito dal basso: ho deciso di fare le squadre del Sud perché sapevo che mi avrebbero formato. So dove voglio arrivare, ma non ho fretta: voglio fare le cose fatte bene. La cosa che mi ha aiutato è aver giocato con grandi campioni perché per arrivare a grandi obiettivi ti devi comportare in un certo modo. Se non fossi stato serio non mi potevo neanche avvicinare nello spogliatoio del Milan: mi impacchettavano e mi riportavano da dove ero arrivato. La cosa che mi ha scioccato è che i grandi campioni più grandi sono e più umili sono: se loro non si atteggiano figurati io che sono il laccio di una scarpa di un campione. E mi porto dietro questo".

Con la Nazionale ha vissuto la spedizione a EURO 2012, poi conclusa in finale contro la Spagna: l'Italia non è più ai Mondiali dal 2014, ma Nocerino è fiducioso, anche se, secondo lui, manca chi salta l'uomo.

"Mancini sta creando un'identità: spero che insieme al sistema possa creare i presupposti per avere un gruppo tale da fare diversi Mondiali. Di cosa c'è bisogno? Io preferirei uno che salti l'uomo: un Mbappé, un Neymar, un Vinicius, un Antony ti creano superiorità e quello fa la differenza. Poi va bene avere un finalizzatore che concretizzi tutto questo: in Italia abbiamo Chiesa, perché è uno che salta sempre l'uomo, ma è uno. Mi piacerebbe che ce ne fossero di più".

Capitolo anche sui Mondiali in Qatar: c'è un giocatore, tra i tanti, che Nocerino conosce bene e che sta facendo benissimo con il Brasile. Thiago Silva.

"Thiago Silva è un giocatore che gioca con la sigaretta, fa un altro sport, perché ha 37-38 anni e non fa fatica. Gioca con una serenità incredibile, perché poi per giocare con tutti quei giocatori offensivi devi anche saper difendere. E' bello vederlo, io gli ho sempre detto che fa un altro sport, è di un'altra categoria: come livello è il continuo di quei mostri sacri che c'erano prima, ovvero Cannavaro, Nesta, Maldini o Sergio Ramos. Mi aspettavo potesse arrivare a giocare fino a quest'età perché è troppo più forte degli altri, fa poca fatica: ha una qualità e una tecnica incredibile, ha fatto il passaggio per Richarlison e questo ti fa capire tante cose. Noi esaltiamo Mbappé, Neymar e Messi com'è giusto che sia, ma avere Thiago Silva in squadra è una garanzia per tutti".

Infine parentesi sul momento vissuto dalla Juventus, dopo le dimissioni dell'intero Consiglio di Amministrazione.

"I giocatori devono focalizzarsi sul campo perché sono professionisti: non è facile isolarsi, ma devono farlo. Devono pensare a giocare, a fare risultati e a fare il loro lavoro, perché poi le situazioni negative ci sono, ma dipende da come le affronti. I risultati possono risollevare tutto l'ambiente: Allegri è molto intelligente, è bravo a isolarli e a non far pesare la situazione. Sa gestire bene le situazioni".
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