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Napoli ko e "senza veleno": con lo Spezia un goal su 29 tiri

Il Napoli non trova continuità. Dopo il rotondo successo di Cagliari arriva il clamoroso tonfo interno con lo Spezia, che riaccende i riflettori sui limiti della squadra di Gattuso.

Vittorie brillanti alternate a passi falsi, come quello commesso nel match perso al 'Diego Armando Maradona' contro i liguri. I partenopei non vincono in casa dal 13 dicembre con la Samp: appena 2 i successi nelle ultime 6 gare di campionato, condite da 3 sconfitte e dal pareggio colto in extremis col Torino.

A Fuorigrotta, nel giorno della Befana, si è consumato un harakiri in piena regola. L'ennesimo verrebbe da dire. Come sottolineato più volte da Ringhio le qualità ci sono, ma "manca il veleno" . A supporto della tesi di Gattuso, l'impietosa statistica: 29 tiri totali degli azzurri e un solo goal.

Undici tentativi li ha scoccati Lorenzo Insigne (ben 8 nei primi 45'), che a 'DAZN' ha confermato le lacune di questo Napoli.

"E' mancata cattiveria sotto porta, mi spiace perchè dovrei essere io a trascinare i compagni e non ci sono riuscito. Sto male, il mister e i miei compagni si aspettano tanto da me, non guardo la mia prestazione ma penso solo al risultato. Potevo e dovevo dare di più".

"Potevamo giocare fino a domani ma la palla non sarebbe entrata, ora rialziamo la testa e prepariamo la partita di Udine nel miglior modo possibile. Il mister ci sprona come quando vinciamo, non è contento del risultato, ma ci ha caricato e dobbiamo stare più uniti che mai".

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Un tiro al bersaglio culminato con una sconfitta: a guardare il primo tempo l'1-2 sembra fantascienza, invece è realtà. Il Napoli ha perso e si conferma terribilmente fragile dal punto di vista psicologico, oltre che 'narcisista' e poco concreto quando c'è da far male.

Concetti racchiusi nelle parole post-gara di Gattuso , ritratto di un giocattolo che quando è in palla diverte e spaventa gli avversari, ma che è anche capace di sgretolarsi e sgretolare certezze peccando di personalità.

"Il goal è un problema perchè creiamo tanto (63 tiri tra Cagliari e Spezia, ndr), ma non penso sia solo sfortuna: bisogna stare sul pezzo e annusare il pericolo, ci vuole cattiveria".

"Bisogna crederci, 'sbattersene' se si sbaglia, non giocare col braccino, senza pensare. Se andiamo anche in depressione diventa tutto più complicato. Nelle difficoltà vorrei vedere una squadra più tranquilla e meno schizofrenica. Le partite sbagliate si somigliano".

La vetta della classifica si fa sempre più distante, così come - al netto della 'solita' Juve - un'ottima Roma, il ritorno di Atalanta e Lazio e il super Sassuolo di De Zerbi complicano i piani azzurri nella corsa alla Champions: i 'saliscendi' del Napoli iniziano quasi a non far più notizia.

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