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Miracolo Salernitana: dall'incubo fallimento alla salvezza all'ultima giornata

Serviva un'impresa colossale e i ragazzi di Davide Nicola l'hanno centrata di fatto all'ultimo respiro. Impensabile e contro ogni pronostico sino a qualche mese fa, la Salernitana centra una clamorosa salvezza in Serie A dopo un intero campionato passato praticamente a fondo classifica.

Proprio così, perché in quel di Salerno si è letteralmente capovolto il mondo dopo un girone d'andata da incubo: la squadra inizialmente affidata a Fabrizio Castori - esonerato dopo otto giornate - e Stefano Colantuono si è resa protagonista di una prima parte di stagione piena zeppa di ostacoli: da un lato il referto del campo che proiettava i campani in una situazione che sembrava semplicemente irreversibile: otto punti al termine del girone d'andata, infatti, profumavano già di sentenza.

Dall'altro lato, invece, ha tenuto banco la delicatissima situazione riguardante il passaggio di proprietà del club che il vecchio proprietario Claudio Lotito ha dovuto 'liberare' in quanto già massimo dirigente della Lazio. Le vicissitudini legate alla cessione del club granata, però, si sono protratte per molti mesi tanto da portare la Salernitana ad un passo dalla clamorosa esclusione dalla Serie A se non fosse riuscita a trovare un acquirente entro il 31 dicembre.

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Quando tutto sembrava ormai apparecchiato per la clamorosa estromissione, ecco la svolta, impersonificata dall'avvento di tre figure che hanno capovolto in positivo un'annata che sembrava ormai segnata. il primo è Danilo Iervolino, il nuovo proprietario del club, materializzatosi praticamente allo scadere e capace di salvare il club da un destino ormai inevitabile.

Poi, spostando l'attenzione sulle questioni di campo, hanno marcato tuttal la differenza di questo mondo gli arrivi in società di Walter Sabatini e Davide Nicola, rispettivamente nuovo Direttore Sportivo e allenatore. Sabatini ha catalizzato subito la scena nella sessione invernale di calciomercato portando all'ombra dell'Arechi ben undici calciatori da affidare al tecnico subentrato in corso d'opera, tra i quali è stato semplicemente fragoroso l'impatto di Verdi e di Ederson. Senza dimenticare i goal decisivi di Bonazzoli e Djuric, riferimenti offensivi di una squadra maturata in maniera sempre più progressiva.

E il resto è stato tutta farina del sacco di Nicola che, passo dopo passo, ha costruito il suo piccolo capolavoro. In quindici partite, l'ex tecnico del Crotone si è confermato specialista nelle missioni impossibili, vincendone quattro e incamerando un complessivo di 18 punti che, a fine anno, si sono rivelati bottino sufficiente per cogliere l'obiettivo finale.

Quella della Salernitana è una salvezza storica non solo per le modalità con le quali si è sviluppata la stagione, ma anche perché maturata con una media inferiore al punto a partita. I campani, infatti, hanno chiuso con 31 punti in 38 partite, ossia la quota salvezza più bassa di sempre nella storia dei campionati a 20 squadre e con i 3 punti in caso di vittoria.

Un mero dettaglio, in realtà. A Salerno non c'è più spazio per i calcoli, perché da festeggiare c'è una vera e propria impresa sportiva. Di quelle che non si dimenticano.

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