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Roger MillaGetty/GOAL

Milla, eroe del Camerun... dopo aver dato l'addio alla Nazionale

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Il ghigno beffardo sotto i baffi dopo aver battuto il portiere avversario, poi l'immancabile balletto attorno alla bandierina del calcio d'angolo. Roger Milla, due volte Pallone d'Oro africano, grazie alle sue imprese è diventato un'icona del calcio del Continente nero.

Prima di entrare nella leggenda ad USA '94, i Mondiali di Italia '90 gli attribuirono fama internazionale e lo resero l'eroe di un Paese intero. Non tutti sanno però che a quei Mondiali l'attaccante che trascinò a suon di goal e giocate il Camerun fino ai quarti di finale, non avrebbe dovuto nemmeno partecipare.

UNA CARRIERA DA GIRAMONDO

Nato a Yaoundé il 20 maggio del 1952, Roger Milla inizia a giocare a calcio giovanissimo, firmando a 13 anni con l'Eclair de Douala. Attaccante scaltro, tecnico e dotato di un gran fiuto per il goal, segna a raffica (45 goal in 52 gare) per poi trasferirsi a 18 anni al Léopard de Douala. Anche qui il suo rendimento è molto elevato: totalizza 89 gol in 117 partite e arrivando per due anni consecutivi nelle semifinali della CAF Champions League, vincendo 2 volte il campionato del Camerun nel 1972 e nel 1973.

La vera esplosione però ce l'ha con il Tonnerre de Yaoundé, club della capitale, con cui milita per 3 stagioni. Le reti sono 69 in 87 gare, e arrivano i primi successi, di squadra, con la vittoria nella Coppa delle Coppe africana nel 1975, e personali, visto che alla fine del 1976 vince il suo primo Pallone d'Oro africano all'età di 24 anni. Precursore delle tante stelle africane che a partire dalla seconda metà degli anni '80 iniziarono a sbarcare in Europa, Milla capisce che è giunto il momento di tentare l'avventura in un campionato più difficile di quello camerunense.

Nel 1997 fa il grande passo e si trasferisce in Francia con il Valencienne a 25 anni. Il primo anno è molto duro e lo passa senza mai giocare, nel secondo trova finalmente spazio con la maglia biancorossa, giocando 28 partite e segnando 6 goal. Nel 1979 va quindi al Monaco. Con il club del Principato si aggiudica la Coppa di Francia, totalizzando 12 presenze e 2 reti.

Con i biancorossi Milla resta una sola stagione, per poi trasferirsi al Bastia, sempre Ligue 1. Con il club corso vive probabilmente i 4 anni più importanti della sua carriera di club. Nella prima stagione vince ancora la Coppa di Francia, la seconda di fila, e segna 6 goal. Le reti crescono progressivamente: 8 nella seconda stagione, 13 nella terza, la sua migliore in assoluto sul piano personale. Nella quarta il bottino realizzativo scende a 5 goal e prelude all'addio, per il trasferimento al Saint-Etienne nel 1984.

Con il club più titolato di Francia, appena retrocesso in Ligue 2, realizza 31 goal in 59 gare ed è protagonista della cavalcata nella massima serie nel 1985/86 con 9 reti (22 goal li realizza invece il primo anno). A 34 anni cambia quindi ancora casacca, accettando la proposta del Montpellier. Milla realizza 18 goal e ancora una volta trascina la sua squadra alla promozione. Tornato in Ligue 1 nel 1987/88, con 12 reti dà un apporto fondamentale alla salvezza della squadra.

Il camerunense saluta la Francia e l'Europa con 7 reti segnate nel 1988/89 e un totale di 152 goal in tutte le competizioni disputate con squadre francesi, 111 in campionato. Nella sua testa è forte in quel momento la tentazione di ritirarsi dopo aver detto addio alla Nazionale. Firma però per i dilettanti del JS Saint-Pierroise, il club principale dell'Isola di Riunione, dipartimento d'oltremare francese nell'Oceano Indiano. È l'unico stipendiato della squadra, vince il titolo e si trova in vacanza, quando, prima dei Mondiali di Italia '90, riceve una chiamata inaspettata. Dall'altra parte della cornetta c'è Paul Biya, il presidente del Camerun, per convincerlo a ritirare il suo addio alla Nazionale.

Diventato eroe Nazionale, e conquistato il secondo Pallone d'Oro africano della carriera, mette da parte l'ipotesi del ritiro e trova nuovo slancio, giocando nuovamente in patria con il Tonnerre de Yaoundé dal 1990 al 1994. Vince un'altra Coppa del Camerun nel 1991 e va a chiudere la carriera in Indonesia con il Pelita Jaya. In due stagioni, dal 1994 al 1996, segna 23 goal in 23 partite e si ritira alla veneranda età di 44 anni.

Roger Milla - Cameroon

MILLA IN NAZIONALE: I SUCCESSI E IL RITIRO

Se la carriera di club di Milla è stata gloriosa, esotica e affascinante, è con la sua Nazionale che scrive la storia del calcio mondiale. L'esordio nel Camerun arriva per l'attaccante a 26 anni, nel 1978, mentre l'ultima partita la disputerà ben 16 anni dopo, nei Mondiali di USA '94.

La prima competizione internazionale che vede il centravanti protagonista sono i Mondiali di Spagna '82. Il Camerun, alla sua prima partecipazione, è inserito nel Gruppo 1 con l'Italia di Bearzot, la Polonia e il Perù. Il debutto è da sogno: il 15 giugno 1982, al Riazor di La Coruña, contro il Perù di Cubillas, Milla è il mattatore assoluto. Mette in grande difficoltà la difesa avversaria e va a segno.

La sua gioia però si spegne sul nascere, perché l'arbitro annulla per un fuorigioco molto dubbio. Nelle altre 2 gare gli africani pareggiano anche con l'Italia di Bearzot (1-1) e con la Polonia e vengono eliminati solo per peggior differenza reti rispetto agli Azzurri. Se quel goal fosse stato convalidato, a qualificarsi sarebbe stato il Camerun e non l'Italia, che poi si sarebbe laureata campione del Mondo a Madrid.

Nasce così la leggenda dei Leoni indomabili, eliminati ma mai battuti. La Nazionale africana esce fra gli applausi da quell'esperienza, da cui trarrà le basi per vincere 2 delle successive tre edizioni della Coppa d'Africa. La prima è nel 1984. In Costa d’Avorio sono proprio i camerunesi a far fuori, con un secco 2-0, i padroni di casa nell’ultimo turno del girone eliminatorio. Milla, segna il goal del vantaggio nella successiva semifinale senza reti con l’Algeria di Madjer trasforma uno dei tiri dal dischetto.

Il centravanti si conferma nella finalissima contro la Nigeria fornendo l'assist per il goal del vantaggio del Camerun. La gara è sull’1-1, per le reti di Lawal e di N’Djeya su punizione. Al 79' Théophile Abega parte in azione personale sulla parte destra del campo, chiede e ottiene triangolo con Milla a limite dell’area e batte il portiere Okala. La gara sarà infine chiusa da Ebongué, con un gran tiro che si infila sotto la traversa e firma il 3-1.

Alla guida della squadra approda il Ct. Claude Le Roy. La sconfitta a Lusaka contro lo Zambia esclude il Camerun dai Mondiali di Messico '86. Anche la partecipazione alla Coppa d'Africa dello stesso anno non è fortunata. Milla si laurea capocannoniere con 4 goal, ma in finale il Camerun è sconfitto ai rigori dai padroni di casa dell'Egitto. I Leoni indomabili si rifanno con gli interessi nel 1988. Pur privi dell'iconico portiere N'Kono, impegnato in Coppa UEFA con l'Espanyol, fra le bandiere della squadra con Milla. 

È allora il trentacinquenne attaccante a firmare la vendetta sull'Egitto nel girone. Seguono due pareggi che proiettano i Leoni indomabili alla semifinale contro il Marocco. Risolve un gran tiro dalla distanza di Makanaky, uno dei volti nuovi, che proietta il Camerun in finale. L'avversaria è ancora la Nigeria, grande favorita. Le Super Aquile non fanno i conti però con Milla, che manda il tilt la difesa avversaria con una delle sue accelerazioni e porta Eboigbe a falciarlo in piena area: rigore, che Kunde, altro reduce di Spagna '82, trasforma. 

Per Milla, che con 2 goal è nuovamente capocannoniere del torneo, e i suoi compagni, è il trionfo. Compiuti a maggio i 38 anni, l'esperto attaccante pensa che sia giusto dire basta nel momento di maggior gloria. Così annuncia il ritiro dalla Nazionale e sono organizzate due partite d'addio a Douala e Yaoundé. Nella prima si sfiorano i 100 mila spettatori, nella seconda, disputata allo Stade Omnisports della capitale camerunense il 2 gennaio 1989, ben 110 mila tifosi decidono di dare il loro saluto al proprio beniamino. 

Tra i motivi che avevano indotto Milla a dire stop alla Nazionale ci sarebbe stata anche una vicenda privata: la madre del campione africano era infatti morta dopo un calvario nelle strutture pubbliche camerunensi. Il ministro dello Sport locale aveva garantito a Milla che sua mamma sarebbe stata ricoverata in un ospedale privato, ma la promessa non venne mantenuta e anche per questo, sembra, la stella del Camerun aveva deciso di non volere avere più nulla a che fare con la rappresentativa della sua Nazione.

Roger Milla Rene Higuita 1990 World CupGetty

ITALIA '90 E USA '94: MILLA LEGGENDA SENZA ETÀ

Nel 1989 Milla è quindi di fatto quasi un ex calciatore. La sua permanenza nell'Isola di Riunione con il JS Saint-Pierroise è per lui praticamente una vacanza dorata. Ma "una telefonata allunga la vita", recitava un vecchio spot della SIP. E nel caso dell'attaccante camerunense, una telefonata gli allungò la carriera, consegnandolo alla leggenda.

Al centravanti, poche settimane prima dell'inizio dei Mondiali, squilla infatti il telefono. È Paul Biya, il potente presidente del Camerun. Quest'ultimo chiede, quasi supplica Milla di tornare in Nazionale per Italia '90. 

“Abbiamo bisogno di te ai Mondiali!”.

La squadra dei Leoni indomabili, sotto la guida del Ct. sovietico Valeri Nepomniachi aveva staccato il pass per il torneo italiano senza il grande protagonista della Coppa d'Africa 1988 ma con il portiere N'Kono nuovamente in rosa a duellare con il rivale Bell. Si dice che l'allenatore non parlasse nemmeno ai giocatori, e che demandasse il compito di farlo a un suo collaboratore. Alla fine comunque Milla cede al pressing e Biya riesce a strappare il sì al giocatore, che viene aggregato al gruppo e farà parte della spedizione per Italia '90

"Non mi sarei mai immaginato di esserci!- assicura in un'intervista del 2014 a 'La Gazzetta dello Sport' - Sono andato avanti anno per anno, mi sentivo sempre bene e in forma, avevo voglia. Nell’89-90, a 38 anni, mi ero ritirato, ero andato a giocare nell'Isola di Riunione e avevo lasciato la Nazionale dopo il successo in Coppa d’Africa ’88. Ma la gente mi ha chiesto di tornare per Italia '90; il Camerun aveva un solo centravanti, Omam-Biyik, che non era un centrale d’attacco, ma più una seconda punta".

Il Camerun, dopo il flop in Coppa d'Africa nel marzo del 1990, è inserito nel Gruppo B dei Mondiali con Argentina, Romania e U.R.S.S., ed è dato per spacciato. Invece, dopo aver battuto i campioni del Mondo in carica nella gara inaugurale, i Leoni indomabili si qualificano agli ottavi di finale grazie al successo per 2-1 con la Romania.

Milla, che era rimasto in panchina contro l'Albiceleste, si erge a protagonista e sigla una storica doppietta dopo esser entrato in campo al 60'. Festeggia i suoi goal con una danza davanti alla bandierina del calcio d'angolo, la 'Makossa', per la quale sarà poi celebrato anche in uno spot del 2010 della Coca Cola.

Roger MillaGetty

La Nazionale africana è poi travolta 4-0 dall'U.R.S.S. nell'ultima partita del girone, ma ha già in tasca il passaggio del turno. Agli ottavi l'avversario è la Colombia di René Higuita, e, ancora una volta, sarà Milla a togliere ai suoi le castagne dal fuoco. La partita sembra destinata a concludersi ai calci di rigore, ancora una volta però l'esperto attaccante, con una spettacolare doppietta nei tempi supplementari, porta il Camerun ai quarti di finale. Il primo goal è una fuga sulla sinistra dell'area conclusa con un gran tiro sotto la traversa, ma è il secondo che consegna Milla alla leggenda. 

Higuita, il pittoresco portiere colombiano, compie l'imprudenza di azzardare un dribbling ai suoi danni poco prima della metà campo. Milla non si lascia pregare e lo umilia davanti al Mondo soffiandogli il pallone e depositandolo poi in rete a porta sguarnita per il 2-0, solamente 'sporcato' nel finale da una rete di Redin.

"Durante una stagione al Montpellier - ricorda Milla - avevo  avuto come compagno di squadra Carlos Valderrama, il capitano della Colombia, che mi aveva fatto vedere alcuni video della sua Nazionale. Sapevo che il gioco di Higuita era rischioso, che dovevo essere più veloce di lui per indurlo all’errore, così quando Perea gli ha restituito la palla, ho capito che quello era il momento giusto e non l’ho sprecato".

Le notti magiche del Camerun in Italia si interrompono soltanto nei quarti di finale, dove l'Inghilterra di Bobby Robson ha la meglio al San Paolo di Napoli e riesce a vincere 3-2, seppur a fatica. Anche contro i Tre Leoni, Milla fa comunque valere la sua legge: entrato come al solito nel secondo tempo, il leone africano si procura un rigore che Kunde trasforma (bissando l'accoppiata che era valsa la vittoria in Coppa d'Africa nel 1988), poi lancia il subentrato Ekeke, che con un diagonale trafigge Shilton. Sul 2-1 per il Camerun l’arbitro messicano Codesal concede 2 rigori agli inglesi, il secondo dei quali molto 'magnanimo', nel corso del primo tempo supplementare. Lineker li trasforma con estrema freddezza e porta l'Inghilterra in semifinale.

"Restano tanti rimpianti per quella gara. - dice Milla a 'La Gazzetta dello Sport' nel 2014 - Sono entrato nel 2° tempo (sullo 0-1), ho creato l’azione del rigore dell’1-1 per fallo di Gascoigne, ho dato l’assist per il 2-1 di Ekeke, poi pareggiarono su rigore a pochi minuti dalla fine e il 3-2 arrivò ai supplementari con un altro rigore inventato da Codesal: Lineker si era buttato. Saremmo potuti arrivare in finale. Credo che ci sia stato un complotto per non farci passare, noi non eravamo nessuno, l’Inghilterra invece faceva audience. L’arbitro mi parse troppo felice al fischio finale".

Roger Milla

Per i Leoni indomabili la sconfitta non intacca la grande soddisfazione per il cammino fatto nel torneo. Mai nessuna Nazionale africana era riuscita prima a raggiungere i quarti di finale dei Mondiali. Al rientro in patria, i giocatori saranno accolti da un bagno di folla. A Roger Milla (4 goal in 5 gare), ormai diventato un eroe nazionale, è dedicata addirittura una statua. L'attaccante, grazie alle 2 reti contro la Colombia, è diventato con 38 anni e 29 giorni il più vecchio goleador di un Mondiale. Afine anno riceve, a 14 anni di distanza dal primo, il secondo Pallone d'Oro africano della sua carriera.

Tanto grande è la popolarità di Milla che a furor di popolo, sempre grazie all'intermediazione del presidente del Camerun, Paul Biya, Roger è convocato anche per la successiva spedizione dei Leoni indomabili ad USA '94 nonostante la sua età avanzata. Il vecchio leone riesce ancora a lasciare il suo graffio nella debacle per 6-1 contro la Russia, firmando il goal della bandiera per i suoi che lo consegna definitivamente al mito nella gara in cui Salenko realizza addirittura 6 reti in un'unica partita.

"Nel 1994 ho dimostrato al mondo che anche a 42 anni, se ti sei mantenuto bene, puoi fare certe imprese - ha raccontato Milla in un’intervista all’AFP - sono una leggenda in Africa e in Sudamerica, dove persino il grande Pelé si è chiesto perché non fossi nato in Brasile. Non credevo che le mie gambe ce l’avrebbero fatta ma sapevo che il calcio non è solo un gioco fisico e io sono sempre stato un giocatore intelligente".

L'attaccante del Camerun rafforza il primato di bomber più vecchio in un Mondiale, visto che la sua rete arriva a 42 anni e 39 giorni. Quel primato è tutt'ora imbattuto, mentre il colombiano Mondragon e l'egiziano El-Hadary lo hanno successivamente superato come giocatori più anziani che hanno partecipato ad una fase finale. 

"Ma non conta! - sostiene - L’hanno messo in campo 5 minuti, non ha toccato palla, io con la Russia ho segnato. È stato offensivo per Mondragon". 

Milla, che resta comunque il giocatore di movimento più anziano ad aver giocato un Mondiale, chiude la carriera in Nazionale con 28 reti in 102 presenze. Ritiratosi, stavolta definitivamente, a 44 anni suonati, nel 1996, Milla è proclamato 'Giocatore africano del XX secolo' e, appesi gli scarpini al chiodo diventa ambasciatore del Camerun e dell'UNAIDS. Attraverso la fondazione che porta il suo nome ha creato il progetto solidale 'Coeur d'Afrique', con l'obiettivo di garantire un futuro ai ragazzi svantaggiati (orfani, disabili, indigenti) di Yaoundé e di tutto il Camerun. Dimostrandosi eterno fuoriclasse anche fuori dal campo.

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