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barcelona対roma,messi,kolarovGettyImages

Messi al San Paolo, tabù italiano: dieci gare e soli due goal

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Il countdown è quasi finito. Da quando Leo Messi è diventato ufficialmente l'erede argentino di Diego Armando Maradona, migliaia di tifosi del Napoli lo aspettavano al San Paolo. Ora l'argentino sbarca in città per l'andata degli ottavi di Champions. Con la consapevolezza dei dati negativi in terra italiana.

Se il pubblico del San Paolo sarà emozionato nel vedere il Barcellona e il suo fuoriclasse sotto il cielo di Napoli, l'unico grande desiderio, oltre i complimenti alla Pulce sarà quello di vedere la formazione di Gattuso completare questo inverno di ripresa provando ad eliminare i rivali. Forti di un Messi che negli stadi italiani non riesce mai a rendere come altrove.

E' dal 2005/2006 che Messi affronta squadre italiane in Champions League, ovvero dalla sfida contro l'Udinese che giocò solamente però in terra catalana. In Friuli rimase in panchina, mentre in altre sfide contro Milan, Juventus, Roma e Inter ha dovuto saltare l'incontro causa infortunio.

In dieci occasioni totali Messi ha giocato negli stadi italiani con la maglia del Barcellona, senza mai, o quasi, fare la voce grossa. Per uno come lui abituato a segnare dieci goal in dieci gare, le due reti messe a segno contro le quattro grandi sopracitate fa certamente scalpore.

Quattro sfide contro il Milan e due goal a San Siro, due in casa di Juventus, Roma e Inter, con zero centri all'attivo. Contro le squadre italiane Messi ha subito alcune delle delusioni più cocenti della sua carriera, vedi la storica rimonta dell'Olimpico contro i giallorossi, il Triplete dell'Inter, il 3-0 contro Madama.

Messi si è detto felicissimo di poter giocare nel tempio di Maradona, in uno stadio che lo applaudirà molto probabilmente davanti ad una giocata delle sue. Il cuore del tifo napoletano però sarà sempre e solo del Pibe, un simbolo troppo grande per andare oltre gli applausi e finire nel fanatismo.

Messi si scontrerà contro un Napoli deciso a difendere il mito di Maradona come solo e unico grande. Convinto di poter continuare a vincere per dimenticare i duri mesi con Ancelotti prima e Gattuso poi. Desideroso di rispettare le grosse, e nette, difficoltà in zona realizzativa.

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