Weston McKennie JuventusGetty Images

McKennie a GOAL: "Alla Juventus mi sento desiderato"

Weston McKennie si appresta ad iniziare la sua terza stagione alla Juventus, con la determinazione di confermarsi come una delle certezze. È stato tra i migliori nel rendimento sotto la gestione Andrea Pirlo, poi si è confermato con Massimiliano Allegri, seppur frenato nella seconda parte di stagione dall’infortunio patito al Villarreal.

In esclusiva a GOAL, il mediano statunitense ex Schalke 04 ha parlato della sua estate, del suo percorso e del suo momento, tra i mondiali da giocare con Team USA e un presente in bianconero.

"Ho sfruttato la pausa per rilassarmi e lasciare che la mia testa si liberasse un po'. Il mio obiettivo era tornare qui ed essere in forma, mi sono allenato molto e la maggior parte delle persone non mi ha riconosciuto. E' un buon segno".
"Nel calcio ti adatti e abitui alle cose molto rapidamente. Ovviamente in Italia questo precampionato è 'anomalo'. Ci alleniamo due volte al giorno, arriviamo alle 8:30 di mattina e ce ne andiamo alle 8:30 di sera. E' una di quelle cose in cui alla fine esclami 'oh, Dio!'. Dopo un mese di assenza è bello rincontrare i compagni e toccare di nuovo il pallone".

Massimiliano Allegri di recente ha voluto sottolineare pubblicamente che McKennie resterà sicuramente alla Juventus.

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"Le parole di Allegri sono state molto importanti per me. Per un atleta conta parecchio trovarsi in un luogo dove ci si sente desiderato, dove hanno bisogno di te. Su un mio ipotetico trasferimento ne ho sentite di tutti i colori, al punto che è difficile ignorare del tutto certe voci. Io e il mio agente, comunque, siamo in stretto contatto e quindi sarei il primo a sapere se qualcosa è vero oppure no".

Con tante ambizioni e aspettative, la volontà di riuscire a vincere nuovamente dopo un anno chiuso con zero titoli.

"Le aspettative sono le stesse ogni stagione. La Juventus è una squadra chiamata sempre a vincere tutto. La maggior parte delle persone non può negare che la Juventus è la prima società in Italia, quindi dovremmo vincere campionato, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League, o quantomeno, disputare la finale di Champions. Un pareggio per noi è come una sconfitta, i nostri standard sono molto elevati. Non ci piace perdere, stiamo lavorando per tornare ai livelli che ci competono. Penso che il mercato in entrata sia ottimo e che la prossima stagione sarà molto positiva per noi".

Al suo ritorno a Torino, McKennie ha trovato in spogliatoio anche Paul Pogba, fiore all’occhiello insieme a Di Maria della campagna estiva di rafforzamento bianconera.

"Per me è un'opportunità poter giocare con uno del suo calibro, sicuramente non vedo l'ora. Ha energia e tanta personalità, le tante possibilità che si hanno per potersi relazionare con lui sono un bene: in ogni gruppo c'è bisogno anche del momento di svago, per poi capire ovviamente quando è il momento di lavorare sodo".

Il classe 1998 ha potuto condividere il campo anche con Cristiano Ronaldo nella sua prima stagione, conclusa con la vittoria di Coppa Italia e Supercoppa Italiana, oltre che il 4° posto conquistato all’ultima giornata.

"Ha a che fare costantemente con i media e con eventi importanti, per sostenere tutto questo è necessaria una grande forza mentale. A volte io mi stanco quando mi chiedono di fare delle cose, preferisco farle sempre dopo, quindi posso solo immaginare la situazione. Un po', però, ho dovuto imparare a cambiare, fa parte del nostro lavoro".

A proposito di pressioni mediatiche, anche McKennie ha dovuto affrontare diverse critiche nel corso della sua carriera, ma ne ha fatto un punto di forza per trovare le sue motivazioni.

"Inizialmente davo peso a queste cose. Quando ero più giovane, usavo l'abbonamento di mia madre su Top Drawer Soccer per controllare le mie classifiche di rendimento. Ora invece è diverso: mi sento come se stessi giocando bene, come se stessi facendo bene. Sono molto autocritico, so quando gioco una brutta partita: le persone che mi stanno vicine lo sanno bene. Ovviamente accetto le critiche e cerco di trarre spunto per migliorarmi. Non dobbiamo prestare molta attenzione ai social media, un luogo dove ogni giorno si affermano cose diverse: sappiamo quali sono i nostri obiettivi e come dobbiamo comportarci per raggiungerli".

McKennie sarà ancora parte integrante della Juventus, con tutte le sue peculiarità e la sua ironia.

"E' il mio luogo felice, per me è importante. Sarà forse che in Italia si bada più all'eleganza e alla classe ma, ogni volta che faccio qualcosa, la reazione è del tipo 'cos'è che sta facendo adesso?'. E' la mia personalità, sono fatto così. E' fantastico avere compagni che accettano tutto questo, che sanno bene quando è il momento di prendere le cose un po' meno sul serio".
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