Marcos Antonio ShakhtarGetty

Chi è Marcos Antonio, il pupillo di Fonseca e nuovo acquisto della Lazio

Da un brasiliano all'altro: dopo l'era di Lucas Leiva, vicino al ritorno in patria al Gremio, la Lazio è pronta ad affidare le chiavi del centrocampo a Marcos Antonio, già atterrato a Fiumicino per sostenere le visite mediche e firmare il contratto che lo legherà ai biancocelesti.

Non inganni il nome: più che un 'marcantonio', il brasiliano è una 'Formiguinha' ('Formichina'), soprannome affibbiatogli per via dei suoi 166 cm d'altezza che non fanno di lui un corazziere. Nella botte piccola, però, come si suol dire c'è il vino buono.

Cresciuto nelle giovanili dell'Athletico Paranaense, la fin qui breve (ha da poco compiuto 22 anni) carriera professionistica di Marcos Antonio si è sviluppata interamente in Europa: la prima tappa è stata nella seconda divisione portoghese, all'Estoril Praia, dove con sole sei presenze si è guadagnato l'interesse dello Shakhtar Donetsk.

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Gli ucraini hanno sborsato 3,5 milioni per acquistarlo nel febbraio 2019, investimento che ha fin da subito elargito i propri frutti: merito di Paulo Fonseca, suo grande estimatore che avrebbe voluto portarlo con sé anche alla Roma, seppur alla fine non se ne sia mai fatto nulla.

La maturazione è proseguita con Luis Castro e Roberto De Zerbi: nato come mezzala d'inserimento, Marcos Antonio è stato progressivamente spostato tra i due di centrocampo nel 4-2-3-1, partendo spesso alle spalle dei titolari Stepanenko e Maycon. Un ruolo affinato col tempo, fino all'evento che ha sconvolto la sua vita e quelle dei suoi compagni di squadra.

Il conflitto russo-ucraino ha ridisegnato il suo futuro: saltato il prestito al Flamengo, Tare si è mosso e ha chiuso il trasferimento a 8 milioni di euro, più 2 relativi ad eventuali bonus.

Il tutto con la benedizione di Sarri, i cui metodi dovrebbero sposarsi alla perfezione con il carattere di Marcos Antonio, attento ad ogni singolo dettaglio e noto per l'applicazione quasi scientifica dei dettami ricevuti. L'eredità di Leiva sembra, almeno per il momento, in ottime mani: o, forse, sarebbe meglio dire piedi.

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