La ferita brucia ancora, solo parzialmente cicatrizzata dallo splendido avvio di stagione dell'Inter sotto la guida di Simone Inzaghi. E così, per Romelu Lukaku, è arrivato il momento di far chiarezza. E delle scuse nei confronti dei tifosi dell'Inter, che ne hanno adorato le gesta per due anni e che proprio non hanno capito la motivazione del suo ritorno al Chelsea.
Quattro mesi e mezzo dopo il suo addio, riecco Lukaku. Il belga torna a parlare tramite 'Sky Sport', un estratto di un'intervista che andrà in onda integralmente nella giornata di domani. E, con la mano sul cuore, giura "di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità".
"Come sto? Fisicamente bene, ancor meglio di prima. Ho lavorato per due anni con l'Inter, con i preparatori e il nutrizionista. Però non sono contento della situazione, è normale. Tuchel ha deciso di giocare con un altro modulo. Io non devo mollare, devo continuare a lavorare e ad essere un professionista".
Rispetto a qualche mese fa, alle settimane dello Scudetto con l'Inter, sembra passata una vita. Lukaku se la ride.
"È successo di tutto. Penso che non doveva andare così. Il modo in cui ho lasciato l’Inter, come ho comunicato con i tifosi, è una cosa che mi dà fastidio. Adesso credo sia giusto parlare, perché ho sempre detto che ho l’Inter nel cuore e tornerò a giocarci, lo spero veramente.
Sono innamorato dell’Italia. Questo è il momento di parlare, di far sapere alla gente cosa è successo veramente senza parlare male di nessuno, perché io non sono così".
Quindi, ecco il momento in cui Lukaku chiede perdono all'Inter e alla sua gente.
"Voglio chiedere scusa ai tifosi dell’Inter, perché penso che me ne sarei dovuto andare in un altro modo. Dovevo parlare prima con voi, perché le cose che avete fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio, rimarranno per sempre con me. Spero davvero nel profondo del mio cuore di tornare all’Inter, non alla fine della mia carriera ma a un livello ancora buono, per vincere ancora".
E pace fu, almeno dal lato di Lukaku. Con la promessa che, un giorno, le strade del belga e dell'Inter torneranno a incrociarsi.




