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Jovic Getty Images

Luka Jovic e quel passato difficile: dormiva in macchina per potersi allenare

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Il cammino di Luka Jovic parte da lontano e tra mille difficoltà: quella del centravanti che dal Real Madrid è approdato alla Fiorentina la storia di chi ha stretto i denti fino a sopportare ogni sacrificio per poter realizzare un sogno condiviso dall'intera famiglia.

Basta pensare ai primissimi anni: serbo ma cresciuto a Bjabljina in Bosnia in condizioni economiche complicate, Jovic doveva affrontare un viaggio di 200 chilometri ogni volta per potersi allenare nella scuola calcio privata di Sarajevo.

Un talento cristallino abbinato a un fisico fuori dal comune: il piccolo Luka era talmente apprezzato dallo staff che al padre venivano rimborsati i 70 euro per il tragitto, ma spesso i due erano costretti a dormire in macchina per evitare di fare il lungo viaggio tutti i giorni.

Luka Jovic - Red StarMN Press

Il debutto in prima squadra con la Stella Rossa certifica un dna da predestinato: a 16 anni e 5 mesi realizza il goal del 3-3 finale che regala il titolo alla squadra, diventando anche il più giovane giocatore ad andare in goal nel club serbo, superando il record di un certo Dejan Stankovic.

Le sue prestazioni attirano l'attenzione del Benfica, ma in Portogallo non riesce ad affermarsi e allora arriva la chiamata dell'Eintracht di Francoforte, dove invece si ambienta subito e mette a segno subito 8 reti in 22 presenze, pur tra tante difficoltà.

E' nella seconda stagione in Bundesliga che arriva però la definitiva consacrazione di un talento che finisce ben presto nella lista degli acquisti di quasi tutte le big europee: gioca nel tridente con Haller e il milanista Rebic, fa tremare il Waldstadion. Ne segna 5 in una sola partita, pure. Arrivano goal a raffica e il secondo posto nella classifica marcatori in Europa League, meritandosi la chiamata del Real Madrid per 65 milioni di euro.

Cresciuto con l'etichetta del 'Falcao serbo' per evidenti somiglianze tecniche e fisiche, Jovic ha faticato però più del previsto nel reggere l'enorme pressione di un trasferimento importante e di una maglia pesantissima, finendo ben presto ai margini del progetto di Zidane.

Luka Jovic Real MadridGetty Images

Cresciuto a pane e calcio in una famiglia che lo ha sempre supportato, Jovic si è sempre spinto a inseguire il proprio sogno nonostante le mille difficoltà di una realtà ai limiti del vivibile.

Anche durante i primi anni alla Stella Rossa tra le numerose minacce dei tifosi: gran parte dei traguardi raggiunti vanno attribuiti alla resilienza di un padre che vedeva nel figlio quel futuro che non era riuscito a conquistare da giovane.

"Devo tutto a lui, mi ha reso un professionista completo", ammetterà qualche anno più tardi lo stesso Jovic riferendosi al padre. Quei momenti complicati ora hanno il sapore dolce di chi sa di aver lottato per i propri sogni.

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