Tra Manuel Locatelli e il Milan, non è finita benissimo. Il presente si chiama Sassuolo, ma il centrocampista si volta indietro e racconta i motivi del divorzio col Diavolo.
Con DAZN segui la Serie A TIM IN STREAMING, LIVE E ON DEMANDLo fa a DAZN, nella rubrica 'Piedi X Terra', dove Locatelli affronta svariati temi tra cui proprio l'addio al Milan e la rinascita in Emilia.
"Sono un vecchio giovane, ho cominciato molto presto. Ora si punta maggiormente su di noi, è sempre bello rappresentarli, anche se ormai ho 22 anni. Ho esperienza e penso di essere più maturo. Spero di non essere solo una promessa ma anche una realtà".
Locatelli fa un tuffo nel passato quando gli viene fatto ascoltare un audio Whatsapp del compagno nelle giovanili del Milan: Gianluca Maresi.
"Ho ricordi bellissimi con lui. I sacrifici son partiti da lì: dopo la scuola non tornavo a casa, prendevo il pullmino e andavo al campo. Per far passare il tempo ci divertivamo cantando, ero scarsissimo come lo sono tutt'ora. Se c'è entusiasmo mi metto in mezzo, sono il primo a far casino, ma non sono cantante".
Amici ma anche conquiste amorose, come svelato dal diretto interessato.
"In seconda superiore facevamo un concorso dei più belli: votavano i più grandi, io arrivai secondo ma le più grandi e venivano in classe chiedendo 'chi è questo?' Ora sono felicemente fidanzato, con una persona che mi ha aiutato molto in momenti non facili sportivamente parlando".
Dopo la prodezza in Milan-Juventus, Locatelli ha vissuto periodi complicati.
"Anch'io ci ho messo del mio dicendomi che dovevo far di più, non ero tranquillo di testa in allenamento e partita e questo mi ha creato problemi. Montare la testa assolutamente no, genitori e amici mi hanno sempre fatto stare coi piedi per terra. Non che credessi di essere il più forte di tutti, ma ero convinto di dover fare giocate importanti e goal ogni partita. Ho sofferto questo: prima i titoloni sui giornali e poi le crtiiche, non è stato facile".
Il centrocampista del Sassuolo, poi, dispensa consigli ad un altro protagonista di 'Piedi X Terra': Sebastiano Esposito.
"Gli direi di godersi questi momenti a mille all'ora, però di stare tranquillo perchè il calcio non è solo rose e fiori e arriveranno momenti difficili: ed è in quei momenti che si vede se un giocatore è forte".
Milan-Juve a parte, però, la prima gioia in A di Locatelli arrivò proprio contro il Sassuolo.
"Segnai a Consigli. Al 73' che è il mio numero di maglia. Ricordo le lacrime e la dedica alla mia famiglia, ogni volta che lo rivedo sono brividi ed emozioni. Sono molto sensibile, mi prendono in giro quando piango, mi viene la commozione facile anche nei saluti".
Ed eccoci alla rottura col Diavolo.
"Quando c'è un ostacolo davanti si fanno tre passi indietro, si prende la rincorsa e lo si scavalca. Avevo bisogno di cambiare aria, di staccare, la società non credeva in me, me l'ha fatto capire. I primi mesi sono stati difficili, sono venuto con una mentalità sbagliata: davo tutto per scontato, non mi allenavo sempre al massimo, mi è scattato qualcosa mentalmente ecerco di non sbagliare più soprattutto come atteggiamento".
A Sassuolo, Locatelli è un altro giocatore.
"Ho più continuità nella partita, leggo meglio le situazioni e sono più convinto nella giocata. Sento più fiducia in me, non è che prima potevo giocare solo basso nei 3: venivo messo solo lì e interpretavo il ruolo nelle mie caratteristiche. Poi sono cresciuto fisicamente e mentalmente e posso fare tutti e 3 i ruoli. Il mio ruolo preferito è giocare a 2 mediano di sinistra, ma mi piace giocare anche a 3. In cosa dovrei migliorare? Devo fare più goal".
"De Zerbi? In ogni allenamento spinge al 100%, dopo aver vinto una partita il giorno dopo ci si allena al massimo. Questa sua continuità mentale ti aiuta e ti condiziona per forza".
Il futuro, però, Locatelli se lo immagina lontano dall'Emilia.
"Vorrei tornare in una grande squadra, sono ambizioso, non so quanto mi ci vorrà. Spero di andarci al più presto ma non faccio viaggi mentali, penso solo a spingere in ogni allenamento e al presente".
Chiusura sulla Nazionale e sugli elogi di Mancini, che vuole inserirlo nel gruppo azzurro dopo Euro 2020.
"Le sue parole sono importantissime e motivo d'orgoglio, mi spingono a fare meglio. Mi fanno dare di più".




