Immaginate uno stadio da 20 mila posti per 27 mila abitanti. Poi immaginate che sia stato costruito per il polo, uno sport che in Italia praticamente non esiste. Si gioca in sella a dei cavalli, muniti di mazze e con l'obiettivo di mandare una pallina in mezzo a due pali.
Bene, se lo avete immaginato, sappiate che tutto ciò rimarrà nella vostra immaginazione e in quella di chi, negli anni '80, sfruttò i soldi pubblici messi a disposizione dal Coni per costruire appunto uno stadio per il polo a Giarre, in provincia di Catania.
L'idea del Coni era quella di promuovere la diffusione di sport poco praticati in Italia, come per esempio il polo, una delle discipline preferite dai ricchi gentleman inglesi. Magari a Giarre ci avevano visto lungo, visto che quest'anno la nazionale italiana femminile di polo ha vinto gli Europei battendo in finale proprio l'Inghilterra, fatto sta che a quei tempi l'esperimento si rivelò manco a dirlo un fallimento.
9 milioni di euro spesi per un progetto che avrebbe dovuto veder sorgere un impianto da 27 mila posti e che invece si è fermato a 6 mila nel 1985 per problemi strutturali. Tutto bloccato, tutto fermo da allora a causa di gradini fuori norma e di una tribuna centrale con pendenza inagibile, al punto da costringere il Comune a murare le scale per evitare tragedie.
GoalL'impianto è rimasto inutilizzato da 31 anni a questa parte: mai una partita di polo giocata e mai nemmeno una partita di calcio, nonostante il tentativo di adattare l'impianto con l'innesto di porte regolamentari. Nemmeno il Giarre, oggi militante in Serie D, ha mai disputato un match ufficiale su quel campo, al massimo qualche allenamento.
Uno spreco incredibile, messo in evidenza nel 2011 dalle associazioni Effetto Domino e Incompiuto Siciliano, che hanno organizzato una finta partita di polo, la prima e unica mai giocata. Allo stadio giunsero giornali e televisioni, persino il sindaco si prodigò per promuovere l'evento, ma nessuno poteva immaginare che in campo sarebbero scesi dei ragazzi su manici di scopa con teste di cavallo di cartone.
La provocazione funzionò e raccolse consensi, ma solo dal punto di vista civico e teorico. In pratica non fu fatto nulla per rendere agibile e utilizzabile lo Stadio del polo di Giarre, che oggi versa in condizioni pietose, immerso nel degrado e con un terreno di gioco soffocato ormai dalle erbacce. L'unica nota positiva è che è aperto al pubblico, con la possibilità per i cittadini di sfruttare la pista d'atletica e portare i propri figli a fare qualche tiro in porta, con il pallone da calcio ovviamente. Niente cavalli e niente mazze, nessuno li ha mai visti. Perlomeno quelli veri.
