Maignan PSG Ligue 1Getty Images

L’eroe para-rigori Mike Maignan, uno che è andato via dal PSG

Mike Maignan è uno dei motivi per il quali il Lille ha iniziato finalmente a risalire la classifica. Il portiere 22enne è stato tra gli eroi che hanno consentito al LOSC di inanellare quattro vittorie nelle ultime sei partite di campionato e di uscire dalla zona retrocessione.

Il suo contributo negli ultimi dieci giorni è stato immenso e può essere racchiuso nella prestazione sfornata sabato scorso contro il Tolosa allo Stade Pierre-Mauroy.

Quando mancavano appena tre minuti alla fine del match, il Lille si è visto assegnare un rigore contro quando Fode Ballo-Toure ha bloccato una palla in area con la coscia. Il direttore di gara, Benoit Millot, ha pensato, tra le vibranti proteste degli ospiti, che il pallone fosse stato colpito con un braccio, ma il portiere di casa è riuscito a fare giustizia respingendo il tiro dal dischetto di Andy Delort, regalando così tre punti preziosi alla sua squadra.

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Mike Maignan Lille Toulouse 01122017Getty

La reazione dei suoi compagni è stata di gioia estrema, con Thiago Maia che gli è saltato immediatamente sulle spalle, mentre tutti gli altri si congratulavano con lui per la parata.

Il fatto che Maignan abbia neutralizzato quel calcio di rigore, non può essere considerato un fatto sorprendente. Si è infatti guadagnato l’etichetta di specialista in questo genere di situazioni, avendo disinnescato quattro penalty (più uno finito fuori bersaglio) negli otto calci di rigore subiti in carriera in 26 partite della massima serie del campionato francese.

In effetti, il suo primo contatto con il calcio professionistico, è coinciso con un rigore respinto a Paul-Georges Ntep, dopo che Vincent Enyeama era stato espulso nel corso di una partita di Ligue 1 contro il Rennes nel 2015.

Anche Edison Cavani e Mario Balotelli (forse il miglior rigorista al mondo), si sono visti negare la gioia dai 12 metri dal portiere acquistato nel 2015 per appena un milione di euro.

Pochi giorni prima della sfida con il Tolosa, Maignan era riuscito, in circostanze analoghe, ad ipnotizzare Nabil Fekir, consentendo al Lille di ottenere sul campo del Lione quella che è stata la vittoria della svolta.

Sabato andrà a caccia di una ‘tripletta’ unica, quando il Lille farà visita al PSG, anche se ovviamente è normale che lui possa preferire di non dover nuovamente essere alle prese con un rigore.

Maignan PSG Ligue 1Getty Images

Per Maignan si tratterà di una sorta di ritorno a casa, visto che per sei anni ha militato nelle giovanili del PSG, senza però mai esordire in prima squadra.

Tornando a Parigi avrà modo di dimostrare che il club della capitale ha sbagliato a non puntare su di lui.

Solo nell’ultimo anno, ha iniziato a giocare con regolarità al Lille, dal momento che il tecnico Marcelo Bielsa l’ha preferito a Vincent Enyeama.

L’allenatore argentino è convito che Maignan sia un portiere più moderno rispetto al collega nigeriano, e che sia più bravo con il pallone tra i piedi. Non c’è dubbio che Maignan si senta parte di quella nuova generazione di estremi difensori che non si limitano solamente a parare.

“Non volevo giocare in porta con i miei amici, volevo far goal”, ha svelato a France Football. “In effetti, nella mia testa, mi considero un giocatore di movimento. Quando la mia squadra ha la palla, prendo parte al gioco, provo a creare sbocchi per i miei difensori. E’ solo quando la mia squadra perde palla che torno a sentirmi un portiere. Dopo tutto, è il mio lavoro!”.

E Maignan lo svolge ad alti livelli.

E’ al nono posto tra i portieri della Ligue 1 in fatto di percentuale di parate, e potrebbe essere ancora più in alto se non fosse stato spesso abbandonato da una linea difensiva che l’ha lasciato irrimediabilmente esposto agli attacchi degli avversari in diverse occasioni nel corso della stagione.

Mike Maignan Lille Valenciennes Coupe de la Ligue 25102017Gettyimages

Le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa se il tecnico delle giovanili, Romain Damiano, non avesse parlato con Maignan - che non ha mai conosciuto suo padre - nel corso di un periodo di prova presso l’accademia di Clairfontaine, convincendolo a fare il portiere quando lui voleva giocare da centrocampista.

Non era facile gestirlo nemmeno da giovane, visto che Damiano a So Foot ha raccontato: “Un giorno mi ha fatto arrabbiare così tanto da strappargli la licenza di gioco. Ero il suo allenatore ma anche una sorta di padre putativo. Non è stato sempre semplice con lui, ne ha combinate un sacco, specialmente a scuola dove i suoi voti erano realmente pessimi”.

Il calcio tuttavia, a fornito a Maignan un’occasione per brillare, avendo fatto parte delle rappresentative Under 17 ed Under 21 della Francia.

Ora sta cercando di migliorare ulteriormente, e magari un ulteriore rigore parato da questo specialista sul suo vecchio terreno di gioco, potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso questa direzione.

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