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dybala Juventus Inter 09122017Getty Images

Lega di A contro il Decreto Dignità: "Gravi conseguenze per i club"

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Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri il cosiddetto Decreto Dignità. Con una conseguenza pesante anche per il calcio: fatti salvi i contratti già validi, in Italia non potrà più essere pubblicizzato il gioco d'azzardo.

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Un accordo che rischia di portare conseguenze economiche pesanti per il mondo del pallone italiano e per la Serie A. Tanto che la Lega è subito corsa ai ripari, emettendo un comunicato nel quale esprime preoccupazione vivissima per quanto sta accadendo.

Da via Rosellini si sottolinea la "palese disparità rispetto alle altre nazioni in Europa e nel resto del mondo, dove non esistono divieti di questo tipo", ricordando che "in Premier League, da tutti individuata come benchmark per la riconosciuta capacità di generare risorse, il 45% dei club ha una società di gaming come sponsor di maglia e in tutti gli stadi, sui led a bordocampo, appaiono pubblicità di aziende di betting".

"Il World Football Report 2018 di Nielsen Sports - prosegue il comunicato - certifica che in dieci anni, tra il 2008 e il 2017, il totale degli investimenti riversati sui sei maggiori campionati europei di calcio da parte delle società di giochi e lotterie è stato pari a 633 milioni di dollari. Impedire alle aziende di questo settore di investire in promozione nel nostro Paese porterebbe svantaggi concorrenziali ai club italiani, dirottando all’estero i budget pubblicitari destinati alle nostre squadre".

E ancora: "La Lega Serie A, nell’abbracciare e condividere appieno l’intento degli articoli relativi alla lotta alla ludopatia, ritiene che le misure attualmente individuate non siano realmente efficaci per arginare tale dipendenza, che andrebbe invece posta sotto i riflettori attraverso programmi di educazione, prevenzione, sensibilizzazione e disincentivo al gioco patologico".

La Lega "ritiene che l’introduzione di questo provvedimento, così come approvato dal Consiglio dei Ministri, proibendo ogni forma di comunicazione e pubblicità, favorisca inoltre il proliferare di operatori non autorizzati alla raccolta e il diffondersi del gioco sommerso e clandestino, individuato dagli esperti come la vera causa delle ludopatie".

Infine, la Lega "si rende da subito disponibile ad aprire un tavolo di lavoro con tutte le parti interessate, nella speranza che il provvedimento già approvato possa essere opportunamente rivisto e correttamente indirizzato all’individuazione di soluzioni concrete che impattino realmente sul contrasto alla dipendenza da gioco e preservino inoltre l’occupazione e l’indott o del settore".

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