La Roma in finale di Conference League è un grandissimo traguardo. Lo è per la squadra giallorossa, che non vince un trofeo dal 2008, e lo è anche per il calcio italiano che torna a giocarsi la possibilità di conquistare un trofeo europeo dopo 12 anni.
Eppure in Italia siamo ancora figli di una mentalità che ci porta a snobbare qualsiasi competizione che non sia la Champions League. Portare a casa un trofeo è diventato meno importante di un quarto posto in campionato, riducendo tutto all'aspetto meramente economico del calcio, certamente fondamentale per sopravvivere ma allo stesso tempo in totale controtendenza con lo spirito di qualsiasi tipo di sport competitivo, dove l'obiettivo dovrebbe essere vincere.
Il movimento calcistico italiano, se escludiamo la bellissima ed effimera parentesi di Euro 2020, fa maledettamente fatica a restare al passo con i tempi. Il divario con gli altri top club europei è talmente evidente da essere imbarazzante in certe occasioni. In Champions, dopo il trionfo dell'Inter, soltanto la Juve è riuscita a intromettersi nel duopolio anglo-ispanico con due finali raggiunte, ma le ultime immagini di festa italiana sono rimaste quelle a tinte nerazzurre nella notte di Madrid.
C'era un tempo nel quale non si faceva differenza tra Coppa dei Campioni, Coppa UEFA e Coppa delle Coppe. Parteciparvi e vincerla per un'italiana era comunque motivo di vanto. Si trattava di un trofeo europeo, un traguardo che dava prestigio e considerazione. Poi, all'improvviso, qualcosa è cambiato. Ed è in questo modo che prima l'Europa League e poi la Conference sono diventate 'La Coppa del Nonno'. Come se in Italia, visti gli ultimi risultati, ci si potesse permettere di snobbare una competizione europea. Come se oltre la Champions, che ricordiamo non viene vinta da 12 anni, non contasse altro.
Come se vincere trofei non sia lo scopo per il quale un club viene creato. Mentre in Italia veniva trattata come una 'coppa di Serie B', l'Europa League negli ultimi anni ha guadagnato prestigio e fuori dai confini italiani non è mai stata vista come un impedimento, un qualcosa da togliere in fretta dal proprio calendario. A dimostrarlo sono state le vittorie di Atletico Madrid, Chelsea e Manchester United in mezzo a quelle del Siviglia. Più che una 'coppa di Serie B' è diventata una 'Champions B', ma da quando è stata istituita l'Italia ha portato soltanto una squadra in finale (l'Inter nel 2020) senza mai riuscire a trionfare.
Un trofeo europeo non si può e non si deve sottovalutare. Non è stato fatto prima, quando le italiane dominavano, e non si può assolutamente fare adesso, perché l'Italia ne ha bisogno. Per questo motivo la Conference League non è 'La Coppa del Nonno' ma un'occasione di riacquistare credibilità agli occhi dell'Europa. Per la Roma, per l'Italia. Per tutto il nostro movimento.
.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)

