Pubblicità
Pubblicità
Udinese fansGetty Images

La rivoluzione Udinese: un dispositivo per segnalare chi non rispetta il distanziamento

Pubblicità

Tifosi allo stadio? Sempre più difficile per il 2020/2021, continuando così. Ritorno dei fans nel 2021/2022, più probabile. In attesa che la pandemia di coronavirus passi, si studiano tutte le possibili soluzioni per riportare il pubblico negli stadi di Serie A e non solo.

L'Udinese scende in campo con il progetto Re-Start, così da provare a seguire l'apertura paziale degli stadi annunciati in Inghilterra. In occasione di Udinese-Fiorentina, infatti, i 350 addetti ai lavori avranno a disposizione un dispositivo che segnala con una vibrazione chi non dispetta il distanziamento sociale.

Il dispositivo, evidenzia il sito ufficiale dell'Udinese, permette anche il tracciamento dei contatti all’interno dello stadio, nel pieno rispetto della privacy. Una possibile rivoluzione per il 2021 che il vicepresidente bianconero, Stefano Campoccia, ha applaudito il progetto del club friulano:

"La Dacia Arena intende, con forza, confermare la propria ambizione a divenire punto di riferimento, a livello nazionale e internazionale, per la sperimentazione e lo sviluppo di strumenti innovativi utili ad una riapertura al pubblico nel prossimo futuro".

Anche Franco Collavino, direttore generale dell'Udinese, ha parlato dell'iniziativa:

"Abbiamo voluto fortemente, in sinergia con Infront, lavorare ad un protocollo per la riapertura degli stadi in sicurezza. Questo primo passo, ci auguriamo che possa aprire una strada per riaccogliere i nostri tifosi e i nostri partner alla Dacia Arena in un prossimo futuro.

Più volte abbiamo sperimentato soluzioni innovative che hanno ispirato il mondo del calcio e abbiamo voluto questo test testimoniando, ancora una volta, l’attenzione verso tutti i nostri sostenitori di cui sentiamo la mancanza".

Prima di tutto dunque via all'esperimento contro la Fiorentina, dunque possibile allargamento dello stesso in altri stadi d'Italia: il ritorno dei tifosi in massa è lontano, ma una parte di loro potrebbe comunque tornare negli impianti di Serie A con le giuste precauzioni.

Pubblicità
0