PS Pato

Il viaggio di Pato: "In Cina sono tornato al top, ora punto al Mondiale. Al Milan? Chissà..."

Riccioli più lunghi, qualche tatuaggio per ricordare sulla pelle gioie e sacrifici, testa alta e lo stesso sorriso di sempre. Da Milano a Tianjin, passando per  San Paolo, Londra, Vila-real: un percorso di calcio e di vita che ha arricchito Alexandre Pato, rendendolo più forte, saggio, determinato. 

“Ho da poco compiuto 28 anni e mi sento benissimo, anche più maturo – racconta l’attaccante brasiliano in esclusiva a Goal.com - Faccio tesoro delle esperienze passate, sono più riflessivo in molte situazioni. La mia vita qui è estremamente tranquilla: casa, allenamento, casa. Tianjin è molto diversa da quel che tutti immaginano sia una città cinese, è molto vivibile. Mi piace passeggiare sul lungo fiume o nelle zone tipiche, provare i piatti della cucina cinese (baozi e dumpling i miei preferiti per ora) e uso tantissimo i social media cinesi per comprendere meglio i tifosi, i fan e quel che succede qui. Nei giorni liberi viaggio anche per visitare delle altre città. Pechino è vicina e ci vado spesso sia per attività di lavoro, commerciali e con i media, sia per conoscere i monumenti e recentemente sono stato anche a Shanghai, Hong Kong e ovviamente sulla Grande Muraglia. Però devo ancora vedere i panda..." 

Cina che ha già conquistato Pato, sia dal punto di vista umano che professionale: “Un’avventura inaspettata ma decisamente positiva. Se qualche anno fa mi avessero detto che sarei venuto a vivere e a lavorare in un paese lontano come la Cina, probabilmente non ci avrei creduto. E invece eccomi qua, non solo ci vivo ma ci vivo anche molto bene. L’impatto è un po’ tosto nelle prime settimane, si è un po’ spaesati soprattutto per la lingua diversa. Ma superate le prime settimane, si trova la propria dimensione e ci si accorge che la Cina davvero è un “mondo” pieno di opportunità per crescere, dal calcio al business, in tanti settori. Si respira questo. Qui si può fare molto bene, gli stadi sono sempre pieni e c’è entusiasmo in giro”.

E il ‘Papero’ nella Chinese Super League sta facendo decisamente bene: 14 goal in 23 presenze, nessun problema fisico a condizionarne il rendimento. Un Pato al top della forma, dopo gli alti e bassi vissuti nelle ultime due esperienze in Europa: “Assolutamente si, posso dire di essere in un’eccellente condizione fisica e mentale e i miei goal e gli assist qui lo stanno dimostrando. Al Chelsea sono arrivato in un fase di passaggio e le cose non sono andate affatto come speravo. Peccato. Al Villarreal in realtà stavo facendo bene, avevo ritrovato continuità di gioco e mi ero anche ambientato bene con i compagni. Solo che nel calcio tutto cambia rapidamente e ora sono qui. E’ un campionato sicuramente ancora diverso rispetto al calcio europeo e a quello sudamericano ma in soli 6 mesi ho già notato grandi cambiamenti in termini di approccio, ritmo e gestione delle partite. E’ un calcio in rapidissima evoluzione e miglioramento”.

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Se le cose vanno per il meglio è anche grazie alla presenza di un allenatore come Fabio Cannavaro: “E’ stato fondamentale per il mio trasferimento al Tianjin Quanjian e per questo lo ringrazio. Con lui e il suo staff parliamo in italiano e ci capiamo meglio, questo è stato utilissimo per il mio ambientamento qui. Sul campo poi è un ottimo allenatore, ha studiato dai grandi e si vede”.

Il rendimento dell’attaccante brasiliano non è passato inosservato, tanto è vero che in estate diversi club hanno cercato di riportarlo subito in Europa: “Qualcuno si è fatto vivo, si. Sono appena arrivato, sono contento di essere qui e di contribuire allo sviluppo e alla crescita di questo sport in Cina. In questi anni ho però imparato che nel calcio siamo sempre con la valigia pronta, non si sa mai cosa succederà domani”.

Anche se il presente è in Cina, l’Italia e il Milan conservano un posto speciale nel cuore di Ale. “Tutti sanno che mi manca l’Italia e che quando posso, ci torno. Di nuovo al Milan? Chissà, non si sa mai… Al Milan e in generale all’Italia mi legano anni bellissimi e tanti ricordi indelebili”. Tra questi lo Scudetto del 2011, festeggiato sul campo della Roma, che domenica sfiderà i rossoneri. “Ricordo tutto di quella stagione strepitosa e ovviamente anche l’emozione di quella sera a Roma. Il coronamento di una stagione intera vissuta da protagonista insieme a tanti grandi campioni del Milan: Gattuso, Pirlo, Ibrahimovic, Seedorf, Nesta, Van Bommel, Thiago Silva. Con Ibra e Robinho abbiamo segnato lo stesso numero di goal, ricordo con emozione il goal a Verona contro il Chievo nel giorno del 25° anniversario di Presidenza Berlusconi, la doppietta nel Derby di ritorno… tutto stupendo”.

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In panchina all’epoca c’era Massimiliano Allegri: “E’ l’allenatore del mio Scudetto e della mia Supercoppa con il Milan. Il mio rapporto con lui non è stato stretto come con altri allenatori ma è stato comunque un rapporto di rispetto tra due professionisti. Ha raggiunto risultati importantissimi con la Juventus, lo saluto e gli faccio i complimenti”.  

Milan che alla Cina oggi è legato a doppio filo: “L’interesse per il calcio, in particolare per squadre come il Milan, c’è sempre stato. Ovvio che adesso che alcuni club sono di proprietà cinese c’è più curiosità e attenzione”. Simbolo del nuovo corso in casa rossonera è Leonardo Bonucci: “Non mi ha sorpreso il suo trasferimento: è un buonissimo giocatore, di esperienza ed è normale che fosse seguito da altre squadre. Il Milan è stato svelto a prenderlo”.

E se il Diavolo con Bonucci spera di tornare in Champions League, per Pato il grande sogno  è riconquistare la Seleçao e giocare la Coppa del Mondo: “La Nazionale è un mio obiettivo concreto e ce la metterò tutta per tornare a farne parte. Mi mancano l’orgoglio e la pelle d’oca per l’emozione di poter rappresentare il mio Paese. Ho lavorato con Tite al Corinthians, il mio rapporto con lui è sempre stato di rispetto e stima. Sta dando un nuovo volto alla Seleçao e sono felice di questo”. Chissà che Mosca non possa essere la prossima tappa del viaggio di Pato...

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